BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Mezzago, la sagra di Re asparago. Fuori i campi sono allagati ma in cucina e a tavola si fa festa

Piatti da 10 e lode garantiti dai 90 volontari, aperti i ristoranti di Palazzo Archinti e dell’oratorio . Il piccolo raccolto fa sopravvivere la kermesse, ma i coltivatori temono il maltempo: "Ci rovina".

Mezzago, la sagra di Re asparago. Fuori i campi sono allagati ma in cucina e a tavola si fa festa

Mezzago, la sagra di Re asparago. Fuori i campi sono allagati ma in cucina e a tavola si fa festa

A tavola con i protagonisti, dai produttori agli chef. A Mezzago si apre la 64esima edizione della Sagra dell’Asparago rosa, primo appuntamento il pranzo di gala con istituzioni, associazioni e autorità del territorio.

Un momento conviviale inaugurato da Lydia Viviani, presidente della Pro loco che organizza, e dal sindaco Massimiliano Rivabeni. E lui ha voluto ricordare chi "ha fatto grande la kermesse e non c’è più". Tre nomi scolpiti nel cuore di due generazioni che hanno scritto la storia dell’appuntamento: Attilio Vitali, Cesare Mattavelli ed Enrico Solcia.

"Senza memoria non c’è futuro", ha aggiunto. Ai fornelli, cuochi schivi da 10 e lode. Il menu è classico, protagonista di tutte le portate l’ortaggio re delle tavole brianzole: crudo nell’antipasto, annegato nel risotto scelto come primo e nel classico asparagi e uova della trazione di secondo, ma la brigata della Pro loco - 90 infaticabili volontari senza i quali l’evento non esisterebbe - si supera con il dolce.

A pranzo anche gli asparagicoltori alle prese con le bizze del tempo. Fra le più influenti, Teresina Passoni, 77 anni, dell’Agricola Rino, è lei con il figlio Gualtiero Mattavelli a mandare avanti l’impresa di famiglia dopo la scomparsa di Cesare. "Il meteo non promette niente di buono", dice preoccupata, ma senza perdere il sorriso sulle labbra. Di fronte a lei, Giovanni Vitali, presidente di Caam, la cooperativa che riunisce cinque aziende.

"Il problema è in tutto il Nord Italia – spiega – ho chiamato i colleghi, siamo nella stessa barca".

Il bollettino che frena la raccolta, - i campi sono ancora allagati e invece per confezionare i preziosi mazzetti devono essere asciutti - ha un forte impatto economico.

"L’anno scorso ad aprile avevo fatturato 18mila euro, quest’anno zero", racconta Mattavelli. Vale lo stesso per la coop, "dove il danno va quintuplicato". Ma il borgo resiste e il buonumore ha la meglio.

"Abbiamo assicurato la materia prima alle due cucine di casa – conclude Vitali – alla Locanda Archinti e al ristorante dell’oratorio. Chi viene a Mezzago per gustarsi la nostra specialità non rimarrà deluso".

Lydia Viviani chiude riassumendo lo spirito dell’iniziativa: "Solidarietà, inclusione e speranza. Il sale della festa e della vita".