BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Mezzago, la storia di Francesca: "Io, rinata dal silenzio. Farò la magistrata"

Francesca è stata salvata da un miracolo chirurgico. Era sordocieca a causa di una malattia rara

Francesca Donnarumma

Mezzago (Monza) -  L’incubo dell’esclusione dopo una vita trascorsa a lottare contro la malattia e le limitazioni della disabilità. Per Francesca Donnarumma, 28enne di Mezzago, sordo-cieca, la pandemia è stata più difficile che per altri: durante il pesantissimo lockdown ha perso quasi tutto l’udito che le rimaneva. A restituirglielo , con un doppio intervento a distanza di un anno (il secondo si è concluso da poco) un luminare, Franco Parmigiani, l’otorinolaringoiatra che guida il reparto a Vimercate. È lui che ha impiantato a Francesca "due nuove orecchie elettroniche, 21 elettrodi nella chiocciola di ciascun padiglione auricolare" e ha acceso i dispositivi regalandole di nuovo il rumore del mondo.

"È stato come nascere una seconda volta", racconta la paziente, che ha scritto una lunga lettera di ringraziamento all’Asst Brianza e di fatto è diventata testimonial della pratica. "Pochi sanno che in città facciamo l’impianto cocleare", dice il primario. Per la giovane affetta da una malattia rara il calvario è cominciato quando aveva tre anni ed era stata costretta a ricorrere agli apparecchi per rimediare al deficit uditivo.

Nel 2005 la seconda prova, "i problemi alla vista. Ero in bicicletta, la retina mi ballava. È stato uno shock terribile". La diagnosi lascia poche prospettive, "sindrome di Usher, una malattia che con l’andare del tempo porta sordità e cecità. Accanto a me c’è sempre stata la Lega del Filo d’oro".

Francesca è tenace. Si diploma, è perito aziendale, al Bellisario di Inzago, e si iscrive all’università: Giurisprudenza in Bicocca, "scannerizzavo i libri che non erano digitali, per preparare un esame ci impiegavo il doppio degli altri", ma alla fine, caso più unico che raro con le sue difficoltà, nel 2019 si laurea. "E ora grazie alle mie nuove orecchie sosterrò l’esame da magistrato". Sta studiando per superare il concorso. È dura, ma lei è una che non molla mai.

"Ho raccontato la mia storia per rendere merito a Parmigiani e all’ospedale che mi ha visto nascere due volte: la prima quasi 30 anni fa e la seconda, adesso". In reparto vanno orgogliosi del futuro giudice. "Siamo in riabilitazione – spiega lo specialista – tornare a sentire non è facile, ma per fortuna l’orecchio è il solo organo di senso che oggi può essere completamente sostituito".