FABIO LUONGO
Cronaca

“Meta-vagando”, il vernissage alla Domus Art di Vedano

La mostra, curata da Emanuela Genovese, è una personale dell’artista e architetto Marco Vignati

di Fabio Luongo

Opere pittoriche che guardano all’astrattismo e che guidano in una sorta di universo parallelo, in cui reale e irreale si intrecciano e si richiamano. Dipinti che conducono in una dimensione nella quale la potenza e l’energia del colore scatenano emozioni, aprendo a un dialogo tra la tela e lo spettatore. E’ quanto proporrà da questo fine settimana la mostra dal titolo "Meta-vagando", che verrà inaugurata domani alle 17 nello spazio espositivo Domus Art di via IV Novembre, in centro paese. La mostra, curata da Emanuela Genovese, è una personale dell’artista e architetto Marco Vignati: vi si possono ammirare quadri capaci "di trasportarci in un altro mondo - spiegano gli organizzatori -, dove lo sguardo si perde e indugia, in una dimensione altra, sospesa".

Il riferimento, esplicitato anche nel titolo, è ai metaversi e alle suggestioni della cultura cyberpunk, all’idea di mondi virtuali e reali interconnessi. Formatosi alla pittura alla scuola del Castello Sforzesco, Vignati prima si è indirizzato verso l’arte figurativa e la tecnica ad olio, poi sotto la guida di Luigi Timoncini ha virato verso il genere astratto. Negli ultimi anni ha partecipato a numerose esposizioni collettive e ha allestito diverse personali in gallerie e fiere d’arte contemporanea in Italia e in Europa.

Nelle sue opere si coglie un particolare gioco di superfici "che - sottolinea Genovese - sembra richiamare quelle strutture reticolari delle Mesh, usate nella computer grafica per definire un oggetto nello spazio".

In questo modo vengono definiti i particolari e sperimentati accostamenti cromatici. La mostra resterà visitabile fino al 30 aprile.

A Lissone, invece, ancora oggi per l’ultimo giorno al Museo d’Arte Contemporanea di viale Elisa Ancona si potrà vedere l’installazione "The Cave - La grotta", realizzata dal duo Grossi-Maglioni: si tratta di un’opera che crea un ambiente simile a una tenda e che parla di casa, di cura e di incontro, di accoglienza ma anche di maternità, richiamando in qualche modo l’archetipo della natività e uno dei bisogni costitutivi della società umana, ossia la necessità di un’abitazione, di un rifugio.L’installazione, pensata nell’ambito di un progetto di ricerca sostenuto dal Ministero della Cultura, è già stata presentata a Graz, in Austria, e a Bratislava, in Slovacchia: quello al MAC è il primo approdo in Italia. Le visite alMac di Lissone saranno dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19.