STEFANIA TOTARO
Cronaca

Brianza, mazzette nascoste nei cesti natalizi. Francesco Tallarita torna in libertà

L’imprenditore è al centro dell’inchiesta per corruzione e turbativa d’asta. Pronti a chiedere il patteggiamento alcuni tra gli altri undici indagati

Francesco Tallarita ha passato cinque mesi agli arresti domiciliari

Monza - Torna libero dopo 5 mesi agli arresti domiliciliari Francesco Tallarita, l’imprenditore 50enne di Verano Brianza al centro delle indagini per corruzione e turbativa d’asta sui lavori di manutenzione in odore di bustarelle nascoste nei cesti natalizi.

Un’inchiesta che ora la Procura di Monza si appresta a concludere per poi decidere sulle eventuali richieste di rinvio a giudizio, con alcuni degli indagati che già pensano a patteggiare la pena o chiedere altri riti alternativi al processo.

Secondo le accuse ipotizzate dai pm Carlo Cinque e Giovanni Santini, per ‘oliare’ i funzionari pubblici da cui otteneva i lavori, Francesco Tallarita si presentava a ridosso del Natale con un cesto natalizio che nascondeva contanti o buoni benzina.

Ci aveva provato anche con un geometra del Comune di Macherio in Brianza, a cui aveva consegnato personalmente 1000 euro in contanti nel dicembre 2019 in una busta nascosta dentro una confezione regalo di bottiglie di vino.

Il dipendente comunale non solo aveva rispedito il pacco al mittente, ma aveva anche informato la sindaca facendola andare a presentare denuncia ai carabinieri. Era il maggio scorso quando la Guardia di Finanza di Monza ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per l’imprenditore veranese e per il capo settore gestione del territorio del Comune di Biassono Giovanni Mancini, il dipendente della Provincia di Monza e della Brianza Stefano Buccino, il dipendente dell’ufficio tecnico del Comune di Desio Francesco Bonasera e la ex responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Biassono, poi passata a Pessano con Bornago, Angela Galbiati.

Complessivamente sono 12 gli indagati a vario titolo per corruzione, turbativa d’asta e falso. Le Fiamme gialle hanno anche eseguito provvedimenti d’urgenza di sequestro di tre aziende che si sarebbero aggiudicate illecitamente appalti e affidamenti di servizi di manutenzione di verde e opere pubbliche, tutte amministrate di diritto o di fatto dall’imprenditore, nonchè di denaro e beni nella disponibilità di Francesco Tallarita per un importo di oltre 260mila euro.

Per mancanza dell’esigenza di custodia cautelare, però, il Tribunale del Riesame di Milano ha accolto l’istanza di annullamento dell’ordinanza presentata dalla difesa di Francesco Bonasera, accusato di essersi fatto consegnare da Tallarita un carico di legna a casa della suocera, subito tornato in libertà. Nei mesi successivi le misure cautelari sono state poi revocate anche per gli altri indagati. Un paio di loro vorrebbero patteggiare la pena, mentre tra quelli accusati di episodi minori ci sarebbero ipotesi di processo abbreviato per ottenere l’assoluzione senza affrontare il dibattimento, ad esempio da parte di un funzionario che sostiene che era già in pensione al momento dei fatti contestati.