STEFANIA TOTARO
Cronaca

Tangenti nei cesti natalizi Il tecnico torna libero

Il Tribunale del riesame ha accolto la richiesta di revoca degli arresti domiciliari per il dipendente del Comune di Desio indagato per gli appalti del verde

di Stefania Totaro

Torna libero con la revoca degli arresti domiciliari il dipendente dell’ufficio tecnico del Comune di Desio indagato nell’inchiesta sui lavori di manutenzione in odore di bustarelle nascoste nei cesti natalizi. Il Tribunale del Riesame di Milano ha infatti accolto l’istanza di annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare presentata dal difensore di Francesco Bonasera, l’avvocato Giovanni Geremia di Milano. Che sia per mancanza dei gravi indizi di colpevolezza (come ha sostenuto il legale all’udienza davanti ai giudici milanesi) oppure per mancanza delle esigenze cautelari si saprà nella motivazione disponibile entro dieci giorni. Francesco Bonasera è stato l’unico a ricorrere al Tribunale della libertà tra i cinque indagati agli arresti domiciliari disposti dal giudice per le indagini preliminari Gianluca Tenchio, firmatario dell’ordinanza di custodia cautelare chiesta dal pm della Procura monzese Carlo Cinque ed eseguita dalla Guardia di Finanza del Comando provinciale di Monza. Il dipendente dell’ufficio tecnico del Comune di Desio è accusato per essersi fatto consegnare un carico di legna a casa della suocera da parte di Francesco Tallarita, l’imprenditore al centro delle indagini. Tutti gli accusati a vario titolo per corruzione e turbativa d’asta si sono avvalsi della facoltà di non rispondere agli interrogatori di garanzia, ma nei prossimi giorni potrebbero essere chiamati a recarsi in Procura per rispondere alle domande del pm. E l’annullamento dell’ordinanza cautelare a carico di Bonasera potrebbe spingerli ad accettare l’interrogatorio per poi presentare revoca o modifica della misura cautelare degli arresti domiciliari al gip nella speranza che venga accettata, anche se la posizione del dipendente del Comune di Desio appare per molti versi meno pesante rispetto a quelle di altri indagati accusati di avere accettato la mazzetta nel cesto natalizio dal 50enne di Verano titolare di tre ditte che hanno ottenuto appalti.

Ai domiciliari restano oltre a Tallarita, il capo settore gestione del territorio del Comune di Biassono Giovanni Mancini, il dipendente della Provincia Stefano Buccino e la ex responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Biassono, poi passata a Pessano con Bornago Angela Galbiati. Per alcuni degli indagati finiti agli arresti domiciliari la Procura aveva chiesto la custodia cautelare in carcere, non accolta invece dal giudice, che ha anche deciso di lasciare indagati a piede libero altri 7 presunti funzionari pubblici ritenuti corrotti, ma di fatti ritenuti meno gravi quindi senza applicare nei loro confronti alcuna misura cautelare.