
Il “pres” di rimpianti non ne ha. Anche perché, riconosce, "in questi anni abbiamo fatto talmente tante cose belle che...
Il “pres” di rimpianti non ne ha. Anche perché, riconosce, "in questi anni abbiamo fatto talmente tante cose belle che non è possibile avere qualche recriminazione". Andrea Galbiati, presidente del Monza Marathon Team, non ha dubbi in proposito. Logico quindi che la sua società, da lui fondata insieme ad altri 13 appassionati, si prepari ad affrontare i prossimi 15 anni con lo stesso entusiasmo che ne caratterizzò la partenza. Il Mmt è stato costituito il 5 maggio 2010. Il compleanno per i primi 15 anni, ospitato dal Saint in piazza del Duomo, è stato affollato ed entusiasta. Perché qui i soci devono essere motivati e convinti. Il numero dei soci, del resto, è cresciuto rapidamente. Inizialmente erano 50, poi sono diventati 70, per poi raggiungere quota 100. Adesso sono 300, tra podisti e triatleti. Nel 2105 hanno pure allestito la sezione degli Ironman. Il responsabile è Simone Centemero. Quest’anno, inoltre, 11 soci del Mmt hanno preso parte alla 100 Chilometri del Passatore. Nel 2012, con la presidenza di Guido Locati, si decise di dare nuova vita alla Monza-Montevecchia, classica competizione che sembrava ormai relegata all’album dei ricordi. E invece, no. La prova, approdata all’edizione numero 13 lo scorso 18 maggio, nel 2026 potrebbe presentare un percorso un po’ più impegnativo. Il Mmt, oltre ad allestire la Monza-Montevecchia, è anche parte rilevante della macchina organizzativa della Monza-Resegone, promossa dalla Società Alpinisti Monzesi. Al Monza Marathon Team sono comunque orgogliosi dei 335mila raccolti finora e poi utilizzati per iniziative solidali.
E chi si sarebbe mai immaginato tutto questo quando, nel novembre 2009, 14 monzesi reduci dalla maratona di New York, iniziarono a pensare a un progetto per unire sport e solidarietà. "Il motore – ammette Galbiati, 55 anni, avvocato con 56 maratone alle spalle, comprese 9 di New York - è la passione. E la fatica fortifica le amicizie".
Gianni Gresio