Maltrattamenti in famiglia: i casi

Il bilancio della Divisione Anticrimine della Questura. In un solo episodio fra i “cattivi” è finita una donna

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di Dario Crippa

Avvisi orali, ammonimenti, denunce, arresti. Quando la violenza scatta in famiglia, c’è una divisione di polizia della Questura di Monza che entra subito in gioco. Un’analisi delle attività effettuate nell’ultimo anno è molto indicativa a riguardo. In tema di misure di prevenzione, la Divisione Anticrimine ha effettuato 83 avvisi orali (-24 rispetto all’anno precedente), 9 misure di sorveglianza speciale proposte (+2 rispetto all’anno precedente), 24 Ammonimenti per stalking (+20 rispetto all’anno precedente), 11 Ammonimenti per violenza domestica (+9 rispetto all’anno precedente). Molte riguardano casi di maltratamenti in famiglia. Il refrain è spesso lo stesso. Una donna maltrattata, che lascia il marito e ne viene perseguitata. Accade nel marzo del 2021, in almeno due casi (un italiano e uno straniero, per par condicio).

E poi a giugno sfocia in un arresto: la donna aveva avuto la “colpa“ di intraprendere una nuova relazione sentimentale e lui , dopo un periodo di relativa calma, si era scatenato, tentando di inverstire con la sua auto l’ex moglie e minacciando di morte il nuovo compagno. Il caso era finito con le manette.

A novembre 2021 un altro caso di maltrattamenti in famiglia. Ma stavolta a presentare denuncia era stata la madre, dato che il “cattivo” se la prendeva, anche fisicamente, con gli anziani genitori per avere i soldi con cui comprarsi la droga.

Paura il 31 dicembre, quando una donna, originaria dell’ex Jugoslavia, era stata messa in salvo dal marito ubriaco che, armato di coltello, stava minacciando lei e i due figli. Dpo essersi assicurati che la donna con uno dei due figli si fossero rifugiati dalla vicina di casa e quindi al sicuro, gli agenti della Volante avevano messo in salvo anche l’altro figlio, che non era riuscito a fuggire dall’appartamento, rimanendo all’interno sotto la minaccia del padre violento.

I casi, pur differenti, raccontano una storia che purtroppo si ripete. Uomini che odiano le donne. Ma gli agenti della Divisione Anticrimine possono ritrovarsi alle prese con situazioni opposte. È l’uomo che morde il cane. Succede molto più raramente, ma può succedere. Come nel maggio del 2021, quando è una donna a venire indagata. Gli atti persecutori stavolta sono nei confronti di un uomo: in questo frangente è lui a denunciare di essere vittima di continue condotte persecutorie ad opera dell’ex moglie. Le indagini della Divisione Anticrimine svolte confermano i fatti. E stavolta la misura del divieto di avvicinamento va a colpire una donna.