Maestre ’cattive’: sarà superperizia

L’ha disposta la giudice per valutare i maltrattamenti a cui erano sottoposti i bambini di una materna

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di Stefania Totaro

Una terza perizia d’ufficio per verificare quanto possano considerarsi lesivi per i piccoli studenti i comportamenti inadeguati delle maestre. Lo ha deciso la gup del Tribunale di Monza Cristina Di Censo nel processo con il rito abbreviato che vede R.T., 54 anni, di Desio e F.C., 53 anni, di Cormano, che erano in servizio alla scu+ola materna ‘Calastri’, imputate a vario titolo di maltrattamenti, falso in atto pubblico e peculato per sottrazione di beni alimentari della scuola. Per venerdì era stata fissata la discussione del processo abbreviato per le due donne, che sono state già raggiunte dalla misura interdittiva del divieto di esercitare l’attività di insegnante ed educatore per la durata di 9 mesi. Ma a sorpresa la giudice ha annunciato di voler disporre una consulenza sui presunti maltrattamenti, dopo che quella del perito della pubblica accusa e quella della difesa delle imputate hanno concluso in modo diametralmente opposto. Si torna quindi in aula il 22 marzo. A denunciare le maestre ai carabinieri era stata la dirigenza scolastica dell’istituto per l’infanzia di via San Bernardo, dopo avere raccolto le preoccupazioni dei genitori di alcuni alunni che avevano iniziato a manifestare comportamenti aggressivi o si mostravano impauriti. Entrambe sono accusate di concorso in maltrattamenti nei confronti degli alunni di una classe "composta da bambini in tenerissima età (nati nel 2013) a loro affidati dai rispettivi genitori per ragioni di custodia ed assistenza" e invece maltrattati "strattonandoli, trascinandoli a forza, talvolta colpendoli con sberle sulla testa, in un’occasione uno con un libro, minacciandoli e ingiuriandoli".

"Capre... non capite niente... dovresti solo piangere... stai seduto o sono guai" oppure "voi siete intelligenti... tranne loro due", solo alcune delle frasi pronunciate dalle insegnanti, che avrebbero denigrato e umiliato alcuni bambini anche "strappando loro i fogli da disegno o gettando a terra l’astuccio per farlo loro raccogliere" e "imponendo castighi spropositati rispetto alle cause o anche assolutamente immotivati". Comportamenti che, secondo la Procura di Monza, avrebbero creato un clima di "palese tensione emotiva, lesivo della dignità dei minori". A una conclusione opposta è giunta invece la consulenza della difesa delle imputate, secondo cui non ci sono estremi per ritenere questi comportamenti dei maltrattamenti.