ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Luciano, il contadino del ricordo. L’ex camionista da 25 anni in bici

Grazie a due patti civici cura gli spazi verdi dedicati a Matteo Trenti e Matteo Barattieri, vittime della strada

Luciano, il contadino del ricordo. L’ex camionista da 25 anni in bici

Luciano, il contadino del ricordo. L’ex camionista da 25 anni in bici

Da 25 anni gira in città con la sua inseparabile bici, per farsi insieme osservatore e custode del bene pubblico. Questo è il modo in cui Luciano Rossetti, 74 anni, di origini cremonesi ma monzese d’adozione, ha deciso di vivere il tempo libero dopo il pensionamento.

"Se ognuno di noi nel suo piccolo agisce credendo fermamente e lottando per quello che fa – spiega – i suoi messaggi possono arrivare anche ai piani alti, come segnali che qualcosa sta cambiando davvero. Se si resta nell’inerzia non potrà migliorare mai nulla". Lui attualmente di battaglie ne sta portando avanti tante, su più fronti, soprattutto a livello di mobilità e di sicurezza stradale, ma non solo. Da due settimane ha preso a cuore la storia di una mamma in condizioni di povertà, aiutandola nell’acquisto dei farmaci che occorrono per la cura del figlio, e per cercare di trovare una collocazione alle figlie più piccole in un asilo cittadino. "Sono storie in cui intervengo perché mi prendono il cuore – spiega – Sono convinto che una società più ricettiva di situazioni come queste, potrebbe fare sì che la vita sia meno ingiusta". Questo spirito di solidarietà è ciò che lo muove. Oggi Luciano, grazie a due patti di collaborazione con il Comune di Monza, cura due luoghi verdi che coltivano la memoria di figure rimaste nel cuore della città: uno è l’orto in via Visconti dedicato a Matteo Trenti, il ragazzo monzese di soli 16 anni vittima di un investimento automobilistico mentre era in bici; l’altro è l’acero dedicato a Matteo Barattieri nei Boschetti Reali, l’ambientalista monzese vittima anch’egli di un investimento stradale l’estate del 2022 negli Stati Uniti. Insieme ai fiori e alle piante, Luciano coltiva le memoria delle persone per lanciare il suo messaggio sociale: se si agisce sulla consapevolezza, lo stile di vita può davvero cambiare, anche se "Monza su questi temi è ancora molto indietro, e c’è tantissima strada da fare. Qui si tende ad essere sempre di fretta, a considerare non importanti se non fastidiose certe misure. Invece sono le politiche in chiave di sostenibilità, cura dell’ambiente, sicurezza stradale che possono cambiare realmente in meglio la società".

Concetti che porta avanti in Fiab, in tutte le Consulte di quartiere di Monza, e con le tante manifestazioni a cui prende parte, come nel caso di quelle per Andrea, il bambino cinese di soli 11 anni, tragicamente travolto in via Buonarroti lo scorso aprile. Quando parla si percepisce che ha piena consapevolezza di quello che dice. "Ho fatto il camionista per 40 anni girando tutta l’Italia – continua – So quali sono i problemi sulle strade e ho un termine di paragone tra Monza e le altre realtà. Parlo da persona del campo". Il campo per lui è sia quello dell’asfalto sia quello della terra. Contadino del ricordo e insieme sentinella delle strade, da alcuni recentemente ribattezzato come “Luciospia“, Luciano continua convintamente a fare quello che ritiene necessario: non dimenticare e non far finta di non vedere ciò che non va.