GUALFRIDO GALIMBERTI
Cronaca

L’oasi della rinascita Meda cancella la foresta e i fantasmi della diossina "Ecco il nostro Bosco"

A 47 anni dall’incidente all’Icmesa, gli 8 ettari di verde al confine con Seveso tornano a disposizione. Ma niente pic-nic o sport: qui solo relax e rispetto.

L’oasi della rinascita Meda cancella la foresta e i fantasmi della diossina "Ecco il nostro Bosco"

di Gualfrido Galimberti

Otto ettari di territorio restituiti alla collettività: ieri anche Meda ha inaugurato la sua porzione di Bosco delle Querce. Per la prima volta, a 47 anni di distanza dall’evento diossina, i cittadini hanno potuto mettere piede su quella vasta area delimitata dalla via Vignazzola a sud, dal Tarò a ovest e a nord e dalla superstrada Milano-Meda a est. È il terreno più vicino all’Icmesa da cui il 10 luglio 1976 si era sprigionata la nube tossica di diossina.

Finora, in tutti questi anni, una sola presenza: quella degli spacciatori che, vista l’inaccessibilità del luogo, lo avevano scelto come terra fertile per una piantagione di cannabis, 380 piante alte anche 2 metri, scoperte dai carabinieri nel 2016 con l’elicottero. "Già dal 2020 eravamo al lavoro per la riapertura – ha dichiarato il sindaco Luca Santambrogio –, ma al di là della burocrazia era necessario mettere in sicurezza le sponde. Ora chiunque può venire in questa oasi, ma chiediamo rispetto per la storia che conserva e per la bellezza che mette in mostra. Questa è un’area per il relax, per apprezzare il contatto con la natura. Qui non si viene per i picnic, né per correre. Chi ha queste esigenze, vada al Bosco delle Querce di Seveso". A sottolineare l’importanza del posto, quasi la sua sacralità, ci pensa la vasca della diossina che si trova quasi all’ingresso. È la prima realizzata durante le operazioni di bonifica dopo l’incidente all’Icmesa: risale al 1981 e ha una capacità di 8mila metri cubi. In seguito a questa realizzazione anche a Seveso era stato possibile edificarne un’altra di dimensioni maggiori. Presente all’inaugurazione anche Alessia Borroni, sindaca di Seveso.

"Qui si ragiona come Seveso e Meda – ha dichiarato – senza disparità. Siamo profondamente legati alla comunità medese e sentiamo nostra questa area che viene restituita alla collettività, com’è giusto che Meda senta suo il Bosco delle Querce che abbiamo conosciuto finora e che è sul territorio sevesino. Un grazie alla Regione Lombardia e all’Ersaf che hanno consentito questa apertura e che vigilano su queste aree". Proprio per Ersaf era presente Antonio Mambriani, direttore forestale del Bosco delle Querce, che conosce ogni metro quadrato dei 43 ettari aperti al pubblico: "L’apertura della parte situata nel territorio medese è molto importante e ricca di significato – ha sottolineato – e costituirà una ricchezza dal punto di vista naturalistico. Speriamo che i fruitori di questo spazio siano persone intelligenti e capaci di rispettare il luogo e il verde senza abbandonare rifiuti dove capita".