
Lorenzo insieme a Gerry Scotti (Radaelli)
Concorezzo (Monza), 28 settembre 2019 - Chi si può mai aspettare che Gerry Scotti bussi alla vetrina del suo negozio, entri e gli regali 5.000 euro? La sorpresa l’ha avuta Lorenzo Radaelli, giovane liutaio che due anni fa ha aperto a Concorezzo, in Brianza, la sua bottega per costruire violini come faceva Antonio Stradivari. «È una storia che ha subito colpito la mia curiosità – ha detto Gerry Scotti, nominato l’anno scorso ambasciatore della Ricerca per la Regione Lombardia –. Guardare al futuro significa anche tenere in considerazione coloro che vivono per conservare i valori del passato, proprio come Lorenzo». Con il suo contributo personale di 5.000 euro ha voluto sostenere il sogno del giovane artigiano di portare la sua arte nel panorama internazionale e insegnarla ai bambini. Ad accompagnare il popolare conduttore televisivo, che ha anche lavorato su un paio di strumenti in bottega, pare con ottimi risultati, c’era Fabrizio Sala, vicepresidente della Regione Lombardia: «Valorizzare eccellenze come Lorenzo – dice – rimane un nostro grande obiettivo, così come accendere i riflettori sui temi di sviluppo e innovazione che sono sempre legati alle tradizioni».
«È stata una sorpresa che porterò con me per tutta la vita – racconta, emozionato, Lorenzo, 26 anni –- Questo aiuto mi permetterà di esportare la mia arte anche all’estero e di tramandare un mestiere così prezioso ai più giovani. È stato bellissimo raccontare il mio lavoro, un mestiere antico, tradizionale e 100% lombardo». I suoi eroi sono Nicola Amati, l’inventore del violino, Antonio Stradivari e Andrea Guarneri, i più celebri liutai di tutti i tempi. Nell’era dell’Internet delle cose lui si è messo a costruire violini, viole e violoncelli come li facevano i maestri di quest’arte antica, inventata più di 400 anni fa. Studia a Cremona, negli Usa e a Milano, l’anno scorso si fa coraggio e apre la sua bottega nel centro storico del suo paese.. Fa tutto a mano, come hanno insegnato gli antichi maestri. Il lavoro comincia dalla scelta del legno da scavare, smussare, arrotondare, lisciare, rifinire con bordi e canali di filetto usando lime, scalpelli, pialle, scalpelli, sgorbie di varie misure. Il tipo di legno utilizzato, stazionato per almeno 10 anni e con venature regolari, è lo stesso dai tempi di Amati: l’abete rosso della Val di Fiemme per le sue qualità acustiche, ideale per le casse armoniche, l’acero dei Balcani: «Sono materiali irrinunciabili per costruire strumenti belli e dal suono pulito e perfetto», assicura lo Stradivari della Brianza.