LISSONE – Treni sovraffollati, molte volte perché composti da poche carrozze. E poi ritardi e cancellazioni. Da settembre sono stati tanti i disagi con cui hanno dovuto fare i conti i pendolari lissonesi. Solo le soppressioni di corse, tra settembre e ottobre, sulle due linee S9 e S11 sono state complessivamente 30, secondo i dati consolidati che la Regione ha fornito al Comune.
Una situazione non più sostenibile, contro cui si sono scagliati i rappresentanti delle opposizioni, facendosi portavoce in consiglio comunale delle lamentele e delle proteste di coloro che ogni giorno prendono il treno nella stazione cittadina. Lo hanno fatto con un’interrogazione presentata dal Pd e un’interpellanza firmata dalla lista Riformisti per Lissone: in entrambi i casi è stato chiesto all’amministrazione di attivarsi per sollecitare soluzioni. Il Pd parla di “una situazione paradossale e intollerabile”, “con ritardi e cancellazioni sistematiche di treni sulle tratte S9 e S11”, che hanno causato “pesantissimi disagi a studenti e lavoratori pendolari”.
“La situazione non accenna a migliorare”, hanno spiegato i consiglieri Elio Talarico e Mattia Gelosa, avanzando anche il timore “che la pazienza dei pendolari superi il limite e che si possano creare problemi di ordine pubblico”. Sulla stessa linea l’interpellanza della civica dei Riformisti, per cui i disagi per i pendolari “sono peggiorati, con frequenti ritardi e cancellazioni di treni”. “In particolare – scrivono – sono state numerose le disfunzioni negli orari di punta della mattina. Diverse volte sono stati cancellati alcuni treni tra i più affollati”, ossia quelli che passano dallo scalo ferroviario tra le 7 e le 8.
Le soppressioni in questi orari “implicano che i treni successivi vengano presi d’assalto dai pendolari in attesa, con diversi utenti che non riescono nemmeno a salire sui treni strapieni”. Inoltre alcune corse arriverebbero con un numero basso di carrozze, cosa che acuirebbe i problemi. Tra le richieste avanzate, “la possibilità di prevedere la fermata a Lissone di almeno uno dei treni regionali Como-Milano Centrale, nonché l’eventuale fermata straordinaria dei RegioExpress in caso di cancellazioni di treni sulla linea S11”. Da parte sua l’Amministrazione ha replicato di aver già scritto alla Regione per “sottoporre all’attenzione non solo i disagi che migliaia di lissonesi subiscono, ma proponendo anche potenziali soluzioni”.
“In particolare – ha spiegato l’assessore alla mobilità Massimo Rossati – è stato chiesto all’assessorato regionale ai trasporti di farsi portavoce verso Trenord per evitare, almeno nelle ore di punta, composizione di treni corti, che determinano l’impossibilità da parte di molti utenti di accedere al servizio”. Al Comune la Regione ha risposto ricordando l’acquisto di nuovi treni, la cui messa in servizio dovrebbe contribuire a migliorare la situazione, e che nella stazione di Lissone “quotidianamente fermano 136 treni delle linee S9 e S11, che nelle ore di punta mattutine trasportano oltre 2mila persone. Dalle 6 alle 9 l’offerta è di 4 treni all’ora diretti a Monza e Milano, in pratica una corsa ogni quarto d’ora”.
Dalla Regione si riconosce che “le criticità ci sono e stiamo cercando in tutti i modi di migliorare il servizio, sia in termini di puntualità che di flusso di corse”, ma il dito viene puntato sulla rete ferroviaria e le infrastrutture da ammodernare: a questo e ai grandi cantieri di riqualificazione già in corso vengono ricondotti molti disagi. Quanto alla richiesta di far fermare in città uno dei regionali Como-Milano Centrale, “l’aggiunta di ulteriori fermate non è prevista – ha chiarito Rossati, riportando quando comunicato dalla Regione – in quanto in contrasto con la logica di offrire un servizio veloce ai capoluoghi di provincia e alle località di interscambio”. Trenord, interpellata, ha rimandato alle risposte già fornite dalla Regione.