Lissone, terremoto nel centrodestra Sala: "Colpito in modo meschino"

Le rivelazioni del vicesindaco di Fratelli d’Italia licenziato dalla leghista Borella all’incontro affollato di fedelissimi

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di Fabio Luongo

"Se quanto è successo servirà a far cambiare un certo modo di fare amministrazione, bene, ma se le cose dovessero continuare così meglio che cambi proprio l’Amministrazione, perché altrimenti si fanno danni".

Non ha usato giri di parole nei confronti della Giunta da cui è stato estromesso due settimane fa l’ex vicesindaco Ruggero Sala (nella foto), licenziato a sorpresa da assessore il penultimo giorno del 2022, dalla sindaca Laura Borella che l’ha sostituito col suo compagno di partito, Giovanni Camarda.

In un affollatissimo incontro pubblico l’esponente di Fratelli d’Italia ha raccontato di essere stato fatto fuori "non per ragioni politiche, ma caratteriali", per aver chiesto di coinvolgere di più nelle decisioni i consiglieri comunali, per avere alzato la voce in Giunta davanti a provvedimenti giudicati da correggere, come il rinnovo della sede agli alpini per soli 4 anni, e per aver criticato l’assenza di interventi promessi in campagna elettorale, come quelli sulla Ztl. Ribadendo la fedeltà a FdI, Sala ha rimarcato come i vertici provinciali del partito gli abbiano "confermato pubblicamente stima e fiducia" e abbiano sollecitato ufficialmente "un confronto con la sindaca Borella, per comprendere quanto accaduto e per ripristinare la giusta rappresentanza di Fratelli d’Italia in Giunta", come dichiarato dal commissario Fabio Pietrella.

Solidarietà a Sala è arrivata anche dai candidati brianzoli di FdI alle elezioni regionali Federico Romani, Eleonora Frigerio e Marco Meloro. Schierati poi con l’ex assessore e presenti all’incontro di giovedì sera, 2 dei 4 consiglieri comunali di FdI, Omar Foligno e Stefano Arosio: una partecipazione che disegna di fatto una spaccatura a livello locale all’interno di Fratelli d’Italia e che fa supporre un futuro complesso per la Giunta di centrodestra. Sala, Foligno e Arosio, assieme alla lista Per Lissone Oggi, non entrata in consiglio ma dalla parte dell’ex vicesindaco, contano su un pacchetto di oltre 700 voti. "Hanno fatto una cosa grave – ha tuonato Sala –. Hanno colpito in modo meschino, mi hanno cacciato come un pirla qualsiasi: non c’è stato rispetto e questa è una vergogna. Del ritiro delle deleghe l’ho saputo al telefono da un amico. Non si insultano così 30 anni di impegno e attaccamento alla città. Rivoglio la mia dignità e mi aspetto delle scuse".

Per ora però niente scossoni. "Io sono e resto di Fratelli d’Italia, rimango in maggioranza e continuerò a battermi per i valori di FdI – ha chiarito l’ex assessore –. Questa non è una questione politica all’interno della coalizione, è un problema caratteriale tra me e alcune persone. E anche se ora sono fuori dal consiglio io per la città ci sarò sempre". "La politica è fatta di scontri, dialettica, confronto: io non ho mai fatto mancare il mio contributo alla città – ha proseguito –. Non ho bisogno di dimostrare nulla, la gente sa chi sono. Anzi, hanno perso un’occasione: sarei stato il capro espiatorio di ogni problema, perché le persone mi conoscono, loro non li conosce nessuno. Chi pensa di sapere già tutto in 6 mesi solo perché fa selfie e tagli di nastro sbaglia. È solo arroganza del potere, di Lissone non gliene frega niente".