"Inaccettabile conta dei morti. Più risorse, formazione e controlli"

Dopo la tragedia di Lissone, vittima il giardiniere 50enne Luca Blondi, la rabbia dei sindacati: "Servono più personale ispettivo che faccia rispettare le norme e sanzioni severe per le aziende"

Luca Blondi, 50 anni, abitava a Osnago

Luca Blondi, 50 anni, abitava a Osnago

Lissone (Monza e Brianza) - Il copione è sempre il solito. Purtroppo. L’incidente. Il sangue. La vittima. Le lacrime. Il cordoglio. I fiumi di parole. Basta. Mai più. Fermiamo questa strage. Facciamo questo e quest’altro. Qualche carta (sotto varie forme: proposta, progetto, protocollo ecc...) che rimane poi straccia. Poi il silenzio, angosciante, finchè il "ciclo della morte" riprende. Risorse, formazione , controlli, sanzioni, interventi drastici: zero. O quasi. L’ultimo valzer è ripreso giovedì, in Brianza, con la morte di Luca Blondi, il giardiniere 50enne di Osnago, schiacciato da una piattaforma elevatrice che stava utilizzando durante un intervento di potatura nel giardino di un condominio a Lissone.

La seconda morte bianca sul lavoro, in Brianza, in questo primo scorcio di 2022 (4 nel 2021, insieme a 7315 infortuni complessivi). Il secondo choc, per la scomparsa di una persona solare, grande amante dell’Inter e dei gatti, che stava facendo il suo lavoro ed è morto per cause ancora da decifrare. «Il Presidente della Repubblica nel suo intervento ha richiamato alla dignità del lavoro invitando il Parlamento e tutto il Paese a impegnarsi per azzerare i morti sul lavoro – sostiene Giulio Fossati, segretario della Cgil di Monza e Brianza –. Abbiamo visto le standing ovation e gli applausi dei parlamentari, ma ancora nulla per migliorare la sicurezza sui luoghi di lavoro e ancora meno per ridurre la precarietà". Nulla. «Abbiamo firmato nel 2020 un protocollo in Prefettura che metteva al centro la formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro nelle scuole di tutti i livelli e in particolare negli istituti tecnici e negli istituti professionali – continua Fossati –. La sicurezza nei luoghi di lavoro, la protezione dei lavoratori e la prevenzione dagli infortuni e dalle malattie professionali devono diventare materia didattica e lo ribadiamo con forza". Nulla.

«Quando si attiva l’ufficio scolastico per procedere in questa direzione? - si chiede il segretario della Cgil -. Noi possiamo più aspettare perché moriamo tutti i giorni. Non sono passati due giorni dalla elezione del Presidente della Repubblica e a Monza e Brianza piangiamo il secondo caduto sul lavoro". In questi giorni le tre principali sigle sindacali brianzole hanno scritto una lettera ad ATS Brianza per rimettere il personale del Servizio prevenzione e sicurezza a fare attività di vigilanza nei luoghi di lavoro anche perché "è impensabile che un territorio produttivo come quello di Monza e Brianza possa essere sospesa la vigilanza". L’11 gennaio un operaio 50enne era morto in un cantiere di Besana Brianza, schiacciato dall’escavatore che stava guidando e che si era ribaltato.

«Purtroppo – sottolinea Mirco Scaccabarozzi, segretario generale Cisl Monza Brianza Lecco – la tragica conta dei morti sul lavoro non subisce interruzioni, nei nostri territori, come nel resto del Paese. Anzi. Ormai c’è pure il rischio che questi fatti drammatici vengano accettati da qualcuno con fatalistica rassegnazione, quasi fossero eventi inevitabili, sacrifici comunque sopportabili in nome della ritrovata produttività post pandemia". "Noi possiamo ribadire per l’ennesima volta – prosegue – come l’unica alternativa siano un aumento delle ore di formazione riservata a lavoratrici e lavoratori e, nello stesso tempo, una forte crescita dei controlli nei luoghi di lavoro. Serve personale ispettivo che conosca a fondo le norme e che queste norme faccia rispettare. E servono sanzioni severe per le aziende che non osservano i regolamenti sulla sicurezza". «Gli infortuni sul lavoro sono un’emergenza che colpisce anche il nostro territorio. I dati degli ultimi cinque anni ci parlano di una media di 7.500 infortuni denunciati in Brianza su un totale di 64.000 imprese e 274.000 lavoratori – afferma Giorgio Garofalo, consigliere provinciale del gruppo Brianza Rete Comune, che ha presentato un ordine del giorno per impegnare il presidente ad avviare "un’interlocuzione con la Regione" affinché "vengano effettivamente implementate le risorse per la programmazione di iniziative di prevenzione e l’attivazione del piano assunzionale negli organici Ats".