ALESSANDRO CRISAFULLI
Cronaca

Lissone, ai funerali di Riccardo Vinci c’erano più di mille persone: palloncini bianchi e rombi di moto

Un grande applauso ha salutato il feretro del sedicenne morto nell’incidente stradale di sabato scorso. Gli amici: “Hai sempre corso dietro il tuo sogno”

Riccardo Vinci in una foto pubblicata sui social

Riccardo Vinci in una foto pubblicata sui social

Lissone (Monza) – “Vivi quanto vuoi, tanto muori quando devi”. È questa la frase che gli amici di Riccardo Vinci hanno deciso di scrivere a chiare lettere sulle magliette bianche che hanno indossato questa mattina, in tanti, durante l'ultimo saluto al sedicenne deceduto a causa del drammatico incidente stradale di sabato scorso in via Di Vittorio di Lissone.

Sono un migliaio le sedicenne che si sono radunate presso la piccola chiesa della Bareggia, riempiendola velocemente. Più della metà sono rimaste nel piazzale esterno, attrezzato con sedie e altoparlanti, per seguire la cerimonia. Tantissimi amici, molti dei quali con moto e scooter, condividendo la stessa passione del 16enne brianzolo. I compagni di scuola ai Salesiani di Sesto San Giovanni. E poi intere famiglie che l'hanno conosciuto e apprezzato per la sua spontaneità, genuinità e disponibilità.

“Ricky adesso impenna da lassù”, la scritta su qualche altra maglietta. E poi le dediche su alcuni scooter e su un cartellone, accanto alle sue foto sorridenti. In prima fila, vinti dal dolore e dalle lacrime, il papà Vito, la mamma Mariarosa, il fratello gemello Mattia.

“Ti accompagniamo nella tua ultima sgommata verso il cielo – le parole che sono risuonate dentro e fuori dalla chiesa –. I tanti giovani qui presenti portano nel cuore il loro turbamento, ma sanno che tu ci sei e sarai sempre utile e disponibile, come per quelle sei persone che grazie a te adesso potranno vivere meglio”. La famiglia ha infatti dato il via libera per la donazione degli organi.

“Hai sempre corso dietro il tuo sogno, la perfezione della tua moto, e sappiamo che sarai velocissimo a venirci a dare una mano, quando ci sarà bisogno”. All'uscita della bara, un grande applauso, il lancio di decine di palloncini bianchi, che lo hanno raggiunto in cielo. E poi una mini moto rossa, che ha sgasato ripetutamente, per ricordarlo con il rumore che più amava.