BARBARA CALDEROLA
Cronaca

L’indagine degli studenti. La voce dei nonni soli: "Dateci una mano in più"

I ragazzi dell’Istituto Floriani hanno intervistato cento anziani. Tracciata una mappa dei bisogni e dei servizi socio-sanitari a disposizione.

L’indagine degli studenti. La voce dei nonni soli: "Dateci una mano in più"

L’indagine degli studenti. La voce dei nonni soli: "Dateci una mano in più"

Viaggio fra gli over 65 a Vimercate, sotto la lente la domanda di servizi sanitari. Un tema caldissimo. A tastare il polso alla categoria sempre più numerosa, una classe, la 4° B del Floriani, e Cittadinanzattiva, a fianco dei pazienti. Prima hanno tracciato una mappa dell’offerta poi quella dei bisogni, in cima al libro bianco, "assistenza domiciliare, telemedicina e un numero di telefono al quale rivolgersi per ogni necessità". Sono queste le richieste più pressanti, "alle quali dare una risposta", spiega Pippo Natoli, coordinatore dello sportello salute.

Giovani e tutor, ci sono anche Marinella Guzzi e Maria Mariotti, hanno scattato la fotografia dei nonni, con alcuni dati che fanno riflettere: il 40,8% non riesce a curarsi come vorrebbe, "e qui è il problema", il 63,1% usa le prestazioni della farmacia, il 67% vive con il coniuge. In un’ottica socio-assistenziale come quella in cui si avvia tutta la partita delle cure il quadro è indispensabile. I risultati sono stati presentati in un’assemblea pubblica. Le interviste a 100 anziani, il campione, sono state fatte al supermercato, al bar, in biblioteca, per strada, anche a ultranovantenni, al lavoro gli studenti. Per loro "un’esperienza unica, sul campo", e per fissare l’esistente sono andati alla fonte, alla Casa Comunità, dagli assistenti sociali in Comune, da Offerta sociale, l’azienda pubblica del welfare, dal no-profit. Da qui, una serie di proposte "a cominciare dalla prevenzione - spiega Natoli - servono più interventi sull’Alzheimer e sulle cadute in casa, causa di tante fratture".

Uno dei nodi "riguarda la pesa in carico delle cronicità da parte della Casa di Comunità per ora solo sulla carta", ma anche il potenziamento dell’aiuto su piccole incombenze come la spesa, le pulizie e il disbrigo di scartoffie burocratiche che "permettono di mantenere l’autonomia". Un punto essenziale che riporta "alla necessità di potenziare le residenza protetta, piccoli supporti quotidiani che evitano la casa di riposo", fino alla necessità di spazi per pratiche "abbiamo una ricca offerta culturale e ricreativa, dai laboratori di cucito e ricamo, a quelli di bricolage e idraulica e nessun posto dove poterli organizzare". Infine, l’informazione: "Bisogna costruire punti aggiornati e qualificati, al telefono, in rete. I servizi sono censiti adesso dobbiamo solo aggiornare". C’è un altro dato del sondaggio da non dimenticare: il 54,4% di nonni teme "di non farcela più da solo", il 22,3% "di dover dipendere da figli e parenti".

Tarli che riempiono tante notti insonni.