
Laboratori, attività per le scuole, incontri con autori e passeggiate letterarie
A teatro per leggere, sognare e incontrare le storie. Da domani a domenica il Teatro Binario 7 presenta la prima edizione di Binario Storie, il festival della letteratura e del teatro per ragazzi. Gli spazi di via Turati saranno abitati da laboratori gratuiti e attività per le scuole, incontri con autori e professionisti del settore, passeggiate letterarie e incursioni teatrali. Il festival è ideato dal teatro Binario 7 di Monza con la collaborazione di Cristina Colombo e Leggend’aria e il contributo di Fondazione della Comunità di Monza e Brianza. Saranno cinque giorni dedicati ai libri, alla lettura, alla letteratura e al teatro per ragazze e ragazzi. Ideato per avvicinare i più giovani al piacere di inseguire le parole lungo una pagina e lasciarsi trasportare alla scoperta di nuovi mondi, il festival prevede incursioni teatrali, tra cui il debutto di “I libri non servono a sparare“ e “Heartbreak hotel - Storie di cuori spezzati“ (per le scuole mercoledì e giovedì alle 10), entrambe nuove produzioni della Compagnia Teatro Binario 7. In calendario attività per le scuole, incontri con gli autori, dibattiti e laboratori. Tutti a titolo gratuito. Programma completo: https://binario7.org/pages/festival-della-letteratura-per-ragazzi. “I libri non servono a sparare“, di e con Corrado Accordino, va in scena giovedì, venerdì e sabato alle 21 e domenica alle 16, ultimo spettacolo della stagione 2024-25 di Teatro+Tempo Presente. Prove aperte al pubblico questa sera, alle 20.30 in sala Chaplin. È uno spettacolo provocatorio che inneggia alla libertà della leggerezza del pensiero. "Ho deciso di scrivere un racconto sui libri – spiega Corrado Accordino – perché mi accompagnano da sempre, regalandomi improvvise gioie, inaspettati tremori e vertigini di follia. Dal primo libro di cui mi sono perdutamente innamorato, fino all’ultimo di cinquecento pagine che mi ha annoiato a morte, i libri sono stati sempre accanto a me; sono stati i miei migliori insegnanti, ma anche i miei strizzacervelli e le mie scuse per non uscire la sera". "Di tutto quello che ho letto non ricordo quasi nulla: fa strano pensarci, ma è inevitabile. Non si può conservare ogni trama, ogni personaggio, ogni intreccio narrativo. Si conserva la memoria di un paesaggio emotivo, il ricordo di sensazioni che sono diventate nel tempo emozioni e che hanno formato il mio modo di pensare – conclude Accordino –. Ho scritto una storia personale, le vicende di un uomo in lotta con lo stress derivante dall’abuso di libri, per farne una storia semiseria che riguarda tutti".
Cristina Bertolini