"L’ex sindaco Mariani va assolto senza dubbi"

Per l’avvocato Redaelli nel processo sulla presunta corruzione urbanistica è emersa "l’estraneità ai fatti. Non ha mai fatto pressioni per favorire pratiche"

Migration

di Stefania Totaro

"Di Giacinto Mariani si sente dire che è il padrone di Seregno dove decide tutto lui, ma è perché è stato sindaco per 10 anni, eletto con il 60% di preferenze ed è molto amato dai seregnesi. L’inchiesta che lo ha coinvolto ha rappresentato per lui un periodo buio e, anche se il processo si è concluso con una richiesta di assoluzione con la formula dubitativa, per noi deve essere assolto con formula piena". Ne è convinto l’avvocato Massimiliano Redaelli, difensore dello storico primo cittadino poi diventato vice sindaco nell’ultima Giunta capitanata da Edoardo Mazza e commissariata nel 2017 dalle indagini della Procura monzese sulla presunta corruzione nell’urbanistica. Per Giacinto Mariani i pm Salvatore Bellomo e Giulia Rizzo hanno chiesto l’assoluzione “per non avere commesso il fatto“ ossia per insufficienza di prove dall’accusa di abuso d’ufficio.

"Mariani ha fatto una crociata per la legalità, ha portato avanti insieme allo scomparso presidente vicario del Tribunale di Monza Giuseppe Airò un progetto nelle scuole, si è costituito parte civile al processo contro la ‘ndrangheta dell’inchiesta Infinito – ha sottolineato l’avvocato –. Questo processo ha inficiato tutto ma poi ha fatto emergere chiaramente la sua estraneità al fatto che gli veniva contestato, ossia di avere votato in Giunta la delibera di approvazione del Piano attuativo relativo al progetto del costruttore Antonino Lugarà. Un’approvazione che era sostanzialmente una presa d’atto perché non erano pervenute osservazioni nei tempi previsti e l’iter non necessitava di altri controlli. Altri componenti della Giunta hanno votato l’approvazione come il vicesindaco e non sono stati raggiunti dalle indagini penali".

Il legale di Giacinto Mariani ha poi sottolineato come l’allora vicesindaco "non ha mai incontrato Lugarà o il dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Seregno Calogero Grisafi (a sua volta imputato al processo ma morto suicida nel 2015, ndr) e neanche l’allora assessore alla sanità della Regione Lombardia Mario Mantovani (invitato da Lugarà a Seregno per un aperitivo per la campagna elettorale di Edoardo Mazza, ndr). All’allora assessore all’urbanistica Barbara Milani diceva di ragionare con la sua testa e rivolgersi ai funzionari comunali e non ha mai partecipato alle riunioni tecniche perché era vicesindaco e assessore al bilancio". Escluso anche dal difensore che Giacinto Mariani abbia "mai esercitato pressioni di qualsiasi tipo nei confronti di qualcuno" quindi per il legale l’ex vicesindaco "è stato ingiustamente tirato in mezzo in questa inchiesta e merita una assoluzione con formula piena". Al di là della formula, l’assoluzione in questo processo per Mariani appare scontata. Ma lo attende il giudizio sull’inchiesta Seregnopoli bis per cui i pm hanno chiesto 4 anni e mezzo.