L’ex deposito dei tram fa battere il cuore del Fai

L’area abbandonata è tornata nell’elenco dei luoghi da salvare dal degrado. Ma dopo il trasloco dei pezzi di pregio la riqualificazione è rimasta ferma

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di Alessandro Crisafulli

Quale futuro per l’ex storico deposito Atm dei tram? Tutto fermo, o quasi. L’interrogativo, che aleggia da parecchi anni su Desio, si è rimaterializzato durante la seduta di consiglio comunale di giovedì.

Attraverso una interrogazione portata in aula dal Partito democratico e argomentata dalla consigliera Marta Sicurello. Dopo che a luglio Atm ha fatto spostare le cinque vetture più pregevoli, portandole al sicuro nel deposito di Precotto a Milano, sembrava che le cose potessero muoversi con maggiore celerità: completamento dello svuotamento, bonifica, progetto e piano di riqualificazione.

Sembrava. "Nonostante l’area di 31mila metri quadrati sia da tempo abbandonata, è stata inserita anche quest’anno nell’elenco del Fondo Ambiente Italiano dei luoghi da salvare dal degrado – ha detto Sicurello – noi chiediamo di conoscere il contenuto delle interlocuzioni tra l’amministrazione e Atm; di sapere se l’amministrazione intende sostenere pubblicamente la petizione; quando ci sarà la bonifica e soprattutto quale sarà il futuro dell’area".

Una area immensa, che parte dal cuore della città per andare verso la periferia nord. La cui riqualificazione è sicuramente molto complessa e onerosa.

Alle domande ha risposto puntualmente l’assessora all’Urbanistica Cristina Riboldi: "Al momento da parte di Atm non è pervenuta in Comune nessuna comunicazione formale – ha detto –. Così come non è stato depositato alcun piano di bonifica". Si è poi espressa a favore per il sostegno alla petizione avviata dal gruppo Amici del Deposito Atm di Desio, che in realtà si è chiusa a dicembre nella sua prima fase, raccogliendo circa duemila voti e posizionandosi al 71esimo posto nella sua categoria (un netto miglioramento rispetto al 465esimo posto del 2020, con 559 voti).

"Nulla osta da parte di questa amministrazione nel sottoscrivere la petizione del Fai, che come sappiamo ha tra le sue finalità quella di salvaguardare e tutelare beni storici, paesaggistici e cultuali", ha detto l’assessora.

Il punto più delicato, invece, è quello della riqualificazione, che dovrà avvenire con un forte patto tra Atm e Comune.

"Il progetto è inserito tra gli ambiti di rigenerazione urbana – ha spiegato l’assessora Riboldi, delineandone le linee guida – un processo di rigenerazione avverrà tramite interventi di recupero a livello di infrastrutture e servizi, limitando il consumo di territorio a tutela della sostenibilità ambientale. Rigenerare consentirà inoltre alla comunità di riappropriarsi e di rivivere nuovamente gli spazi urbani".

I contenuti concreti sarebbero ancora tutti da scrivere però.

Di certo c’è che il sito rimane a rischio. Con un recente incendio che ha riacceso i riflettori sulla sicurezza dell’area (era il febbraio 2022, in pieno giorno, per cause misteriose e con alcune vetture in fiamme) e con le incursioni di vandali e videomaker che proseguono senza controllo.