FABIO LUONGO
Cronaca

L’eredità di Borsellino: "Ragazzi, studiate l’onestà"

Roberta Gatani, nipote del magistrato ucciso dalla mafia, tra gli alunni "Fate sempre il vostro dovere, come mio zio, Falcone e gli uomini della scorta".

L’eredità di Borsellino: "Ragazzi, studiate l’onestà"

L’eredità di Borsellino: "Ragazzi, studiate l’onestà"

La storia di un uomo. Un uomo "come noi, ma con un enorme senso del dovere", che ha fatto con coraggio e tenacia ciò che andava fatto. È quella che ha raccontato Roberta Gatani, nipote di Paolo Borsellino, ai ragazzi delle classi seconde e terze della scuola media Pietro Verri di Biassono, oltre che agli studenti di quattro classi del liceo scientifico di Desio collegati in streaming. Figlia di Adele, sorella del magistrato ucciso dalla mafia, Gatani è la coordinatrice della Casa di Paolo a Palermo, una realtà che opera per dare alternative di vita ai bambini e ai ragazzi del quartiere della Kalsa, dove sono nati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Lo fa dando esempi differenti e positivi a chi cresce in famiglie problematiche. "Noi Paolo lo ricordiamo come un eroe, ma dimentichiamo che era un uomo che amava la vita, che avrebbe fatto a meno di morire", ha spiegato la nipote rievocando i 57 giorni trascorsi tra la strage di Capaci e quella di via D’Amelio. "Paolo aveva un enorme senso del dovere – ha sottolineato –. Troppe volte risulta più comodo, invece che combattere la mafia, scenderci a patti. Invece Falcone, Borsellino, i ragazzi delle scorte hanno fatto il loro dovere: erano come noi, lo possiamo fare anche noi". Gatani ha chiarito come la Casa di Paolo lavori grazie a donazioni private, senza prendere fondi dallo Stato: "Perché noi siamo la famiglia di Paolo e ancora aspettiamo la verità sulla stage di via D’Amelio – ha detto –. E questa ce la deve dire lo Stato, che nel 1992 era malato e in qualche modo hanno fatto sì che Paolo morisse. Oggi conosciamo ancora solo una piccola parte della verità".

Intanto la Casa di Paolo "dà a tanti bambini con un genitore o un fratello in carcere la possibilità di decidere di diventare persone perbene, dando loro esempi diversi con cui confrontarsi, facendo vedere che possono diventare altro nella vita. Se tutti i bambini diventassero persone oneste e perbene la mafia finirebbe. Per questo il cambiamento deve avvenire dai bambini". Al termine dell’incontro sono stati donati a Gatani due ritratti di Borsellino, un dipinto in bianco e nero realizzato da un’alunna di terza delle medie Verri, Giorgia Tramontana, e uno a colori creato da Stefania Ravasio, docente al liceo scientifico di Desio.