L’ecomostro ha un padrone Dopo tre tentativi falliti venduto all’asta l’albergo di Malaspina

A otto anni dal fallimento è stato battuto a un valore di cinque volte inferiore a quello iniziale. Ancora top secret il nome dell’acquirente e i progetti per il riutilizzo del complesso.

di Stefania Totaro

Finalmente venduto, a 8 anni dal fallimento, l’“ecomostro“ abbandonato di via Fieramosca.

Alla quarta asta giudiziaria, anche se ad un valore di cinque volte inferiore a quello iniziale, un unico offerente ha partecipato alla vendita telematica fissata dal giudice del Tribunale di Monza Francesco Ambrosio per ieri pomeriggio e si è aggiudicato l’area di 14mila metri quadrati al confine tra Villasanta e Arcore, con annesso lo scheletro di un albergo mai terminato all’angolo con via Da Vinci, di proprietà della fallita società Villasanta Village.

L’asta aveva un prezzo base di 1 milione e 350mila euro ma con un’offerta minima fissata a 1 milione e 12mila 500 euro, con un minimo per eventuali rilanci di 20mila euro. Che però non ci sono stati perché c’era un unico partecipante. Ancora top secret il nome di chi ha acquistato il lotto perché la vendita non viene ritenuta perfezionata finchè non viene materialmente saldato l’intero importo stabilito.

Il progetto sull’area prevedeva, in vista di Expo 2015, oltre all’albergo (che pare avesse un paio di piani costruiti abusivamente), anche una piscina con spa, nelle intenzioni del costruttore vimercatese Giuseppe Malaspina. L’hotel veniva pubblicizzato come "un nuovo complesso polifunzionale nei pressi di Monza che ospiterà un centinaio di unità di accoglienza tra camere e suite ad uso alberghiero per 11.500 mq di spazio. Il piano terra comprende oltre alla reception, un ristorante e sale conferenze e il primo piano ospita una spa e un centro benessere". Il progetto di interior design doveva essere "ispirato all’atmosfera degli anni ’50 per imprimere un carattere di spigliata eleganza riecheggiando la tradizione dell’hotellerie di lusso" grazie anche a "materiali morbidi, silhouette arrotondate e linee confortevoli" che "definiscono camere e ambienti in un clima di relax e ospitalità ricercata".

Ma la galassia di società dell’immobiliarista vimercatese è finita in fallimento e lui nel 2018 è stato arrestato per bancarotta fraudolenta e reati fiscali e recentemente è stato condannato a 12 anni di reclusione con sentenza del Tribunale di Monza. Intanto l’ecomostro continua a svettare come una carcassa incompiuta. La procedura fallimentare del Villasanta Village è del 2015. Curatore del fallimento Marco Cordaro. La prima asta giudiziaria nel 2016 proponeva la vendita del lotto a 5 milioni di euro. Poi si scese a 3 milioni e mezzo due anni dopo e dopo quattro anni a 1 milione 800mila euro, ma nessuno finora aveva mai voluto aggiudicarselo. Intanto si è scatenata una guerra di carte bollate tra il Comune di Villasanta e il curatore del fallimento della Villasanta Village. È stato presentato nel 2019 un ricorso al Tar contro la variante al Piano di governo del territorio approvata dal Comune in merito alla destinazione dell’area. Già nel 2018 il Comune aveva ipotizzato di realizzarci servizi di pubblica utilità come attrezzature per il tempo libero o strutture assistenziali. Dall’altra parte, invece, la curatela del fallimento voleva mantenere le precedenti previsioni che consentivano una più ampia gamma di attività, valorizzando anche quella residenziale, per valorizzare il bene e renderlo più appetibile alla vendita.

Il Tar ha respinto il ricorso, sostenendo che negli anni passati, con la vecchia destinazione dell’area, sono comunque falliti i tentativi di vendita dell’ecomostro all’asta giudiziaria. Per un certo periodo si è parlato della realizzazione di una Rsa destinata agli anziani. Ma niente di concreto si è mai palesato. L’amministrazione comunale capeggiata dal sindaco Luca Ornago ha escluso di avere alcun interesse nell’acquisto dell’ecomostro. "Qualche anno fa avevamo espresso interesse e avevamo iniziato a ragionare sull’ipotesi di modifica di quella struttura, ma oltre al costo di acquisto bisogna prevedere anche i costi per la bonifica – chiarisce il primo cittadino villasantese –. Già quattro anni fa avevamo espresso molti dubbi sull’ipotesi di acquisire quell’immobile, ora quell’idea è definitivamente archiviata". Ora resta da capire chi ha acquistato quell’area e cosa ha intenzione di realizzarci.