
Militanti di Lealtà Azione
Monza - Una firma su un foglio è quanto è bastato alla realtà di estrema destra di Lealtà Azione per ottenere, nel pomeriggio di oggi, una sala del Teatro Binario 7 di Monza, per ironia della sorte nell’edificio sede dell’ex Gil (Gioventù italiana del littorio) in cui celebrare i 10 anni della sede monzese. Un foglio in cui c’è scritto di riconoscersi nei valori antifascisti della Costituzione Repubblicana.
Una condizione che l’amministrazione comunale richiede a tutte le associazioni e realtà che vogliano usufruire dei luoghi pubblici comunali. Un evento, quello di Lealtà Azione a Monza, diventato un caso politico prima ancora di cominciare. Da contraltare all’incontro che inizierà alle 17 con “una kermesse con politici, giornalisti, rappresentanti di associazioni e della società civile che in questi 10 anni hanno partecipato alle attività della nostra sede Valinor a Monza”, e destinato ai “concittadini che hanno ancora sete di sapere e di ricostruire il tessuto sociale distrutto dall’individualismo”, scrivono dall’associazione, ci sarà un presidio esterno al teatro indetto da Anpi Monza, e a cui hanno già comunicato di partecipare anche Sinistra Italiana Monza e Brianza e LabMonza, “per ribadire che nell’Italia democratica non devono essere concessi spazi pubblici alle realtà che si richiamano direttamente al fascismo e al nazismo”. E oggi ci sarà anche il Foa Boccaccio.
Il sindaco di Monza Paolo Pilotto, per mezzo di un comunicato del Comune, fa sapere che “lo spazio è stato affittato dall’associazione stessa direttamente presso il concessionario”, e che “secondo quanto previsto dalla convenzione in vigore l’affittanza è consentita a qualsiasi associazione legalmente riconosciuta che sia in possesso dei requisiti soggettivi che ne consentano l’attività pubblica”. Per cui il Comune, “dopo aver appreso i dettagli relativi agli organizzatori del convegno, ha provveduto ad acquisire i documenti sottoscritti, tra cui la dichiarazione di riconoscimento dei valori antifascisti della Costituzione Repubblicana”.
Un’impasse ribadita dall’assessora alla Cultura Arianna Bettin. “Non abbiamo basi legali per intervenire su un rapporto di affittanza tra il privato concessionario di Binario 7 (Danza Immobile) e un’associazione legalmente costituita – afferma l’assessora –. I Comuni sono lasciati davvero senza strumenti legali per contrastare l’occupazione di luoghi pubblici da parte di formazioni che non fanno alcun mistero di guardare all’esperienza fascista come riferimento storico e presente”.