MARCO GALVANI
Cronaca

Monza, le ruspe in mezzo al fiume: scatta l’operazione anti alluvioni

Operai al lavoro per rimuovere le “dighe“ di tronchi e rami sotto i ponti. E domani all’Arengario la protezione civile insegna a gestire le emergenze.

Ruspe al lavoro nel Lambro

Ruspe al lavoro nel Lambro

Mentre le ruspe ripuliscono le “dighe“ di tronchi e rami sotto i ponti lungo il Lambro, i volontari preparano i monzesi ad affrontare le situazioni di rischio in caso di calamità naturali. A cominciare dalle alluvioni. Appuntamento domani, dalle 10 alle 18, all’Arengario con “Io non rischio”, la campagna di comunicazione nazionale sulle buone pratiche di protezione civile. I volontari del gruppo comunale daranno consigli per la prevenzione e illustreranno il piano di Protezione civile della città. Saranno coinvolti anche 100 studenti dell’Istituto Mosè Bianchi in un progetto di formazione. E per informare su come la protezione civile affronta le situazioni di rischio idrogeologico, saranno posizionati alcuni pannelli informativi sui sei ponti cittadini del fiume Lambro: ponte delle Grazie Vecchie; ponte Nuovo; ponte di via Villa; ponte San Gerardino; ponte dei Leoni e ponte di via Colombo. I cartelli descrivono gli effetti della piena in corrispondenza di ogni ponte e le azioni che i volontari anti disastri mettono in campo per arginare il fiume. Ogni cartello presenta anche una sezione, curata dai volontari della sezione monzese del Fai, dedicata alla storia del ponte corrispondente, mentre un QrCore permette di approfondire, attraverso clip video, curiosità architettoniche e dati storici relativi alla costruzione. Intanto proseguono i lavori di pulizia del letto del fiume. Già ieri le squadre del servizio di manutenzione del verde sono state impegnate vicino al ponte delle Grazie Vecchie, dove si sono accumulati diversi rami durante l’ultima piena.

Domani sarà invece la volta della pulizia in prossimità dell’oasi di piazza Castello, con i volontari della protezione civile comunale e di Legambiente. Ma l’iniziativa vede schierati anche il Dipartimento della protezione civile con l’Associazione nazionale pubbliche assistenze, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, la Rete dei laboratori universitari di ingegneria sismica, la Fondazione Cima (Centro internazionale in monitoraggio ambientale), la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome oltre all’Associazione nazionale dei Comuni italiani.