REDAZIONE MONZA BRIANZA

Le ombre sulle sfide del futuro. Culle vuote e ricambio generazionale

Il ruolo delle politiche attive: una risposta per il 46,4% delle persone prese in carico dai centri per l’impiego

Nonostante i numeri positivi, il Rapporto sul mercato del lavoro lancia un chiaro allarme: la crisi demografica è già realtà. La popolazione over 65 è cresciuta del +15,9% in dieci anni, mentre i giovani under 15 sono diminuiti del -10,3%. Il tasso di fecondità è sceso a 1,23 figli per donna, mentre cresce l’occupazione femminile, segnale di un equilibrio ancora difficile tra lavoro e genitorialità.

L’inverno demografico influisce sul lavoro. L’aumento della popolazione residente (+2,2% in dieci anni) nasconde infatti una natalità in caduta libera: tra il 2012 e il 2023 si sono perse 2.360 culle, mentre il numero dei decessi ha superato quello delle nascite già dal 2015. A colmare questo squilibrio contribuisce il saldo migratorio: nel 2023 si attesta al 7,5 per mille, a sostenere l’incremento della popolazione. La popolazione giovane (0-14 anni) è inferiore a quella over 64, preannunciando un problema di ricambio generazionale in ambito lavorativo.

E il numero contenuto di giovani adulti (20-44 anni) indica come il calo non riguardi solamente le nuove generazioni.Il progressivo invecchiamento emerge in modo netto nell’evoluzione per fasce d’età: tra il 2014 e il

2024 la popolazione over 64 è cresciuta del 15,9%, mentre i giovani under 15 sono diminuiti del 10,3%. La conseguenza è un incremento costante dell’indice di vecchiaia, passato negli stessi 10 anni da 142 a 184: ciò implica un peso crescente delle classi inattive su quelle attive, con effetti diretti sulla sostenibilità del sistema pensionistico, sanitario e del mercato del lavoro. Nonostante ciò, la Brianza si colloca in una posizione relativamente favorevole nel contesto regionale (e nazionale): il declino demografico è generalizzato, ma qui si manifesta in forma più contenuta.

A chiudere il cerchio ci pensano gli stranieri, che oggi rappresentano il 9,3% dei residenti (11,1% nella fascia 15-64 anni), a dimostrazione di quanto questa componente sia diventata strutturale, in particolare nella forza lavoro. "L’imprenditoria straniera – si legge nel rapporto – emerge come uno dei motori più robusti della trasformazione recente del tessuto imprenditoriale brianzolo: con un incremento del 27,6% in sei anni, le imprese guidate da stranieri rappresentano oggi oltre il 13,4% del totale. La quota di lavoratori stranieri ha raggiunto nel 2024 il massimo storico del 32,1% degli avviamenti, a dimostrazione di un’integrazione crescente. Settori come logistica, costruzioni, industria leggera e servizi alla persona dipendono in modo significativo da questa componente, che sostiene attivamente il mercato del lavoro".

Il Rapporto dedica ampio spazio all’analisi delle politiche attive del lavoro, che si confermano leva strategica per l’inclusione e la competitività . Nel triennio 2022-2024 ben 28.465 persone disoccupate sono state prese in carico dai Centri per l’Impiego, e circa la metà ha usufruito di servizi di accompagnamento al lavoro e di formazione del programma GOL, con un tasso di avviamento al lavoro del 46,4%; sono stati attivati oltre 15.600 punti collegati al programma GOL, con un tasso di avviamento al lavoro del 46,4%.

Particolare attenzione è stata riservata alle persone con disabilità con 642 Doti uniche lavoro disabili attivate nel 2024, di cui il 5% finalizzate al mantenimento al lavoro di persone già impiegate. Altri dati riguardano i lavoratori in cassa integrazione o con altri ammortizzatori sociali: 432 doti DUL gestite nel 2024, con una platea prevalentemente over 40. Sul fronte inclusione sociale sono stati attivati 245 percorsi SFL (Supporto per la Formazione e il Lavoro) e quasi 2.600 percorsi ADI (Assegno di Inclusione), i dispositivi che da fine 2023 in poi hanno sostituito il reddito di cittadinanza.

M.Guz.