BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Le famiglie a “ripetizione” contro i bulli da tastiera

Il 70% dei ragazzi ammette di dover fare i conti con gli spacconi in rete. Una psicologa e un esperto di cybercrime incontrano anche i genitori

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di Barbara Calderola

Dopo l’anoressia Comune e Asst indagano un altro fenomeno che ha per protagonisti ragazzi e adolescenti, il cyberbullismo. Un tema delicato con numeri sempre più importanti, che oggi vedrà scendere in campo due esperti, lo scrittore Mauro Berti, che è anche docente universitario di Cybercrime e responsabile della Sezione pedopornografia della polizia postale di Trento e la psicoterapeuta Serena Valorzi. Insieme hanno scritto una guida per i genitori alle prese con gli spacconi in rete e insegnano a neutralizzarli.

Un problema che riguarda "l’ambiente scolastico e ha ripercussioni sulla salute fisica e psichica dei ragazzi – spiegano gli specialisti –. Il numero di giovanissime vittime di comportamenti violenti sui social network, via mail o altro, è in forte aumento. Spesso questi ragazzi vengono presi di mira per motivi futili, l’aspetto fisico, o per l’orientamento sessuale, le relazioni sentimentali, il modo di vestire e di pensare diverso dal branco". Secondo l’indagine dell’osservatorio milanese “Indifesa“ dell’associazione Terre des Hommes la situazione è critica: più della metà dei minorenni intervistati ammette di essere stato maltrattato e ridicolizzato e di aver assistito a episodi di maltrattamento di coetanei. Nove adolescenti su 10 dicono di sentirsi soli.

Quasi il 70% ammette di essere al centro di un casi di bullismo, dal vivo o sul web. Più del 30% rivela di aver visto circolare sui social foto intime che riguardano se stessi o i propri amici. Le conseguenze sono gravissime: isolamento, rifiuto della scuola, depressione. Un terzo delle prevaricazioni è in chat, "complice l’anonimato e la possibilità di potersi nascondere dietro lo schermo del computer".

La prevenzione è legata alla capacità di leggere i primi segnali di disagio da parte di alcune figure-chiave: testimoni, genitori, insegnanti, amici, pediatri, "tutte persone con un ruolo decisivo nell’intercettare, sostenere e interrompere le angherie. Per questo è necessario realizzare sinergie che portino a un intervento precoce, utilizzando la scuola come contenitore privilegiato per la costruzione di una rete di salvataggio". L’appuntamento con famiglie e insegnanti è per oggi all’auditorium della biblioteca (piazza Unità d’Italia 2G) alle 14.30.