Le bustarelle di Natale. I condannati e gli assolti

Corruzione “pagata“ con regali per gli appalti di verde e sgombero di neve

Le bustarelle di Natale. I condannati e gli assolti

Le bustarelle di Natale. I condannati e gli assolti

Per i presunti appalti in Brianza ottenuti grazie a pubblici ufficiali corrotti con mazzette, regali e buoni benzina accolto il patteggiamento alla pena di 4 anni dell’imprenditore di Giussano Francesco Tallarita, che per Natale metteva i contanti nelle confezioni delle bottiglie di vino destinate ai funzionari. Ma anche sei assoluzioni nel processo conl rito abbreviato, con la sola condanna a 3 anni di reclusione per Angela Galbiati, architetta residente a Biassono amica di Tallarita e a capo dell’ufficio Lavori pubblici del Comune di Pessano.

Ieri la gup del Tribunale di Monza Francesca Bianchetti ha sdoganato 7 patteggiamenti. A Tallarita la pena più alta per corruzione, turbativa d’asta e reati fiscali insieme a vario titolo all’architetto dipendente della Provincia di MonzaStefano Buccino; a Giovanni Mancini, ex capo settore gestione del territorio del Comune di Biassono; all’ex dipendente di BrianzAcque Maurizio Marotto; all’ingegnere ex responsabile del Servizio manutenzione strade della Provincia Angelo Tringali; al presidente dell’Associazione Professionisti Sicurezza Ambiente Antonio Gallello e al gestore di un distributore di carburanti Matteo Dozio. La Procura aveva anche chiesto 7 condanne da 5 anni e 4 mesi a 1 anno di reclusione col rito abbreviato. La giudice ha invece condannato solo Angela Galbiati per due capi di imputazione su quattro per appalti su manutenzione verde, sgombero neve e ghiaccio e oasi sul Molgora tra il 2020 e il 2021. Assolti la moglie di Tallarita, Maria Cidoni; l’ex capo settore Gestione del Territorio di Biassono Maurizio Cazzaniga; Enrico Rivolta e Massimo Sangiorgio, professionisti esterni incaricati dal Comune di Biassono per progettazione e direzione lavori accusati di falso per una presunta perizia fittizia e difesi dall’avvocato Redentore Bronzino; Francesco Bonasera, dipendente dell’ufficio tecnico del Comune di Desio difeso dall’avvocato Giovanni Geremia e il funzionario del Comune di Pessano Carlo Ambrogio Oggionni. Per questa inchiesta erano finiti agli arresti domiciliari in 5.

Oltre a Tallarita e alla Galbiati, anche Buccino, che ha patteggiato 20 mesi per un appalto per il servizio di manutenzione delle aree verdi provinciali in cambio di 1.500 euro nelle bottiglie di vino. E Mancini, che ha patteggiato 2 anni pena sospesa, per ‘regali natalizi’ ma anche la pulizia dell’area della cappella di famiglia nel cimitero di Bresso in cambio di alcuni lavori da eseguire alla scuola media di Biassono. Ma pure Bonasera per cui il provento della corruzione sarebbe stato solo un carico di legna: il pm aveva chiesto la "tenuità del fatto" e la giudice l’ha assolto. S.T.