BARBARA CALDEROLA
Cronaca

L’album della Storia. Dal Vajont ai Beatles. Il reporter Lotti in mostra

Personale del fotografo che ha immortalato il mondo in 65 anni di carriera. Alla biblioteca di Vimercate un imperdibile viaggio attraverso il Novecento.

L’album della Storia. Dal Vajont ai Beatles. Il reporter Lotti in mostra

L’album della Storia. Dal Vajont ai Beatles. Il reporter Lotti in mostra

Dal disastro del Vajont, al viaggio in Terrasanta di Paolo VI, alle Olimpiadi di Tokyo, all’alluvione di Firenze, ai funerali di Winston Churchill, a quelli di Padre Pio. Dal terremoto del Friuli, al primo sbarco di albanesi a Brindisi: scatti entrati nella memoria collettiva firmati Giorgio Lotti e ora riuniti in “Raccontare il mondo”, la personale aperta fino al 6 gennaio in biblioteca a Vimercate. Un viaggio nella storia del Novecento, raccontata da un protagonista assoluto della cronaca. Classe 1937, il fotoreporter comincia a 17 anni all’Agenzia GianColombo di Milano, una delle più importanti nel panorama italiano di allora.

Come freelance pubblica per “Milano Sera“, “La Notte”, “Il Mondo”, “Paris Match”. Fino al 2002 lavora a “Panorama”. Dieci anni dopo il debutto entra a Epoca, dove rimarrà fino alla chiusura, nel 1997, diventandone uno dei fotografi “storici”, a fianco di Mario De Biasi, Walter Bonatti, Mauro Galligani, Sergio Del Grande, Nino Leto, Walter Mori e Vittoriano Rastelli. Sono anni di attività febbrile in cui conia il motto che l’ha accompagnato in 65 anni di professione: "Capire prima di fotografare". In una vita vissuta come eterna trasferta, Lotti immortala tanti protagonisti, Zhou Enlai, Rajiv Gandhi, Umberto di Savoia, Hosni Mubarak, Yasser Arafat, Ali Agca, ma anche Andy Warhol, Brigitte Bardot, Peter O’Toole, i Beatles, i Rolling Stones. Bernardo Bertolucci lo vuole accanto a sé sui set de “L’ultimo imperatore” e de “Il tè nel deserto”. Fra le sue foto più famose quella di Eugenio Montale commosso un minuto dopo aver ricevuto la telefonata in cui gli veniva annunciato il Nobel per la Letteratura nel ‘75, o l’entusiasmo di Giuseppe Ungaretti nel 1969 seduto davanti al televisore di casa, dopo lo sbarco dell’uomo sulla luna. L’archivio di Lotti custodisce più di 250mila immagini.

Molti suoi scatti sono conservati alla Columbia University, nei più importanti musei americani e in quelli di Tokio e Pechino, al Royal Victoria Albert Museum di Londra, al Cabinet des Estampes di Parigi, al Centro Studi dell’Università di Parma, alla Galleria Civica di Modena. Anche quest’anno l’esposizione dicembrina che chiude una carrellata di eventi importanti nasce dalla collaborazione del Comune con “La mongolfiera”, l’associazione culturale di Usmate Velate. Ingresso libero negli orari di apertura della biblioteca.