
È il giorno della verità, a Desio, Seveso, Vimercate e Arcore. Una verità non troppo attesa, a dire il vero, a leggere i dati dell’affluenza, che al momento è ancora molto bassa. In calo rispetto al primo turno, quando già fu in picchiata. Alle 12 di ieri era al 10,33% a Desio (un punto e mezzo sotto) e addirittura l’8,72% a Seveso (contro il 10,26 di due settimane fa). Alle 23 a Desio si è saliti al 35,72% (39,80% al primo turno) mentre Seveso si è fermata al 30,44% (35,61). E per questa mattina, prevedibilmente, non ci sarà la corsa ai seggi. Una tendenza che fa molto riflettere e sulla quale chi la spunterà dovrà fare dei ragionamenti, anche se adesso ciò che conta è riuscire a conquistare il Palazzo. Un testa a testa, si annuncia a Desio, tra Simone Gargiulo (Lega, Fratelli d’Italia e lista civica Per Desio, da cui proviene) e Jennifer Moro (Pd, Sinistra per Desio, Desio Libera, Desio Viva). Gargiulo è partito con circa 500 voti di vantaggio, anche se come è noto al ballottaggio si riparte da zero a zero, per dirla con termini calcistici. Da vedere se e quanto la spinta dei partiti che appoggiavano Stefano Motta, Forza Italia in primis, possa creare quell’ulteriore gap che permetterebbe a Gargiulo di tagliare il traguardo. Di certo, lo schieramento di centrosinistra unito e compatto fin dal primo minuto di campagna elettorale, vuole dire la sua fino al fischio finale. Ai seggi ieri, calma apparente. I candidati hanno votato, con tanto di foto sorridente e speranzosa di rito.
A Seveso favorita d’obbligo Alessia Borroni (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Viviamo Seveso) che al primo turno con il 47,86% ha fatto il vuoto, lasciando Gianluigi Malerba (Pd, Lista Butti, Seveso Futura) al 32,39%. Si designa il successore di Luca Allievi che, a sorpresa, ha deciso di sostenere il centrosinistra.
Urne sempre più deserte e sfida all’ultimo voto a Vimercate e ad Arcore che scalda gli elettori ancora meno del primo turno. In una tornata già segnata da un’affluenza di poco superiore al 50%, la corsa per Palazzo Trotti registra un’ulteriore contrazione del numero di cittadini che si sono presentati ai seggi: ieri alle 23 alle urne si era presentato alle urne il 39,90% (44,11% al primo turno), La scelta è fra il candidato del centrosinistra Francesco Cereda (44,85%) e quello del centrodestra Giovanni Sala (35,15%), nel mezzo i 2.232 voti dell’uscente Francesco Sartini che non ha stretto alleanze. Un finale di campagna elettorale dai toni particolarmente aspri sul futuro dell’ex Ibm non sembra aver smosso le acque. In serata è cominciato un recupero.
Ancora più marcato il calo ad Arcore dove si è recato a votare il 39,07% degli elettori (42,16% al primo turno). Un’altra incognita per i due contendenti: Maurizio Bono, che partiva favorito alla testa del coalizione di centrodestra con il 45,58% dei consensi, e Paola Palma, staccata di sette punti punti (38,51%), forte però dell’apparentamento con Luca Monguzzi (ImmaginArcore, 15,91%), terzo classificato al primo turno. C’è ancora tempo per votare fino alle 15, ma difficilmente l’andamento si distaccherà da quello delineatosi ieri. Il rischio concreto è che i ballottaggi si chiudano sotto la soglia del 50% degli aventi diritto, salvo una controtendenza dell’ultima ora. Un fenomeno con cui vincitori e sconfitti dovranno fare i conti da vicino.
Barbara Calderola
Alessandro Crisafulli