GABRIELE BASSANI
Cronaca

L’Abc del sindaco lumbard. News comunali in lingua madre. Si “cumencia“ via WhatsApp

Andrea Monti lancia il notiziario cittadino formato smartphone in italiano e in dialetto "Preserviamo il nostro idioma, proponendolo anche nel post scuola. Ma potenziamo l’inglese".

L’Abc del sindaco lumbard. News comunali in lingua madre. Si “cumencia“ via WhatsApp
L’Abc del sindaco lumbard. News comunali in lingua madre. Si “cumencia“ via WhatsApp

"La cumencia istasira…": quella che “inizia stasera” era una sagra. Ma, soprattutto, è stato il primo messaggio dialettale ricevuto (l’altro giorno) sul telefonino dagli abitanti di Lazzate nella chat di WhatsApp sulle notizie comunali. È stato il debutto della doppia versione con cui arriveranno le news ai cittadini, prima l’italiano e poi quella che il sindaco Andrea Monti (Lega) definisce la "lingua madre". Le news comunali viaggeranno così veloci sullo smartphone, ma rimandando ai ritmi lenti di quando qui si parlava un dialetto che coniugava le inflessioni milanesi con le sfumature brianzole e comasche.

L’iniziativa è partita proprio dal sindaco Monti, figlio di quel Cesarino che a Lazzate fu sindaco eletto tre volte, oltre che senatore a Roma, e che da qui fece partire le sue storiche battaglie a difesa del territorio e delle tradizioni, come quella definizione di “Comune della Padania“ che suscitò una levata di scudi delle istituzioni, ma che a distanza di oltre 20 anni resta ancora ben visibile sui cartelli d’ingresso in paese. Poi il gelso davanti alla scuola a ricordare l’importanza della coltivazione del baco da seta per l’economia di questa terra, il “vicolo Sant’Ambroeus“, perché solo così si può chiamare il vescovo che ha fatto la storia della chiesa di Milano e tanti altri piccoli segnali per tenere viva la memoria. Ora il figlio Andrea lancia il messaggio bilingue sul telefonino, quasi in concomitanza con l’It-Alert appena lanciato, in italiano e inglese però. "Se da un lato per i giovani tenderà sempre più a imporsi come prima lingua l’inglese, indispensabile ormai in ogni ambito – riconosce Monti – dall’altro c’è il rischio di vedere scomparire rapidamente ogni traccia di quel che è stato il modo di parlare dei nostri padri e nonni, nelle case, ma anche nei luoghi di lavoro e di ritrovo. Così, mentre da anni sosteniamo nelle scuole progetti per il potenziamento della lingua inglese, da quest’anno con il Piano per il diritto allo studio abbiamo introdotto anche un progetto specifico, nel post scuola, per l’insegnamento di quello che io preferisco chiamare sempre lingua madre, anziché dialetto".

L’obiettivo dichiarato è salvaguardare cultura locale, storia, tradizione e dunque anche la lingua parlata che ha caratterizzato per secoli il territorio. Così per gli oltre 800 iscritti al servizio di messaggistica via WhatsApp curato dal Comune, trovare la notizia sulla Sagra della patata anche dialetto è stata una sorpresa. E tra l’altro subito con un piccolo “trabocchetto” linguistico: perché i “pomm de tera” (le patate) non vanno confusi con il semplice “pomm” che in "lingua madre" indica invece la mela. Googlare, per credere.