Palazzo Arese Borromeo apre le porte agli artisti delle quattro carceri milanesi fino al 1° ottobre. I detenuti degli Istituti di pena Beccaria, Bollate, Opera e San Vittore, attraverso i loro quadri, ci fanno entrare nel loro mondo. Raccontano, a chi sta fuori, la loro vita dentro una cella. E i simboli della detenzione carceraria si alternano agli affreschi evangelici del palazzo nobiliare. Un contrasto romantico che rappresenta in pieno il significato della mostra.
“Rinascita” è il titolo che l’associazione DentroFUoriars ha scelto per promuovere il reinserimento sociale dei detenuti nell’ambito del grande patrimonio culturale italiano. "Ho fatto del male…Ora la luce nei miei occhi è cambiata…Io sono cambiato. Il futuro è ancora tutto da scrivere". Queste sono le parole di un artista, racchiuse in un libro disegnato in bianco e nero. “Freedom”, libertà, si legge invece sulla schiena di un detenuto dipinto dietro le sbarre. Davanti il cielo azzurro e le nuvole bianche. "Il carcere che dà frutti è quello che si trasforma in un luogo in cui non esiste il bisogno di esercitare un potere che è già presente con il muro di cinta che ben delinea il senso della libertà repressa – si legge nella descrizione all’ingresso della mostra – Chi vuole il carcere del ‘buttate la chiave’ vuole un carcere punitivo dove il detenuto ritornerà a delinquere: dove passerà il tempo in cella ad abbruttirsi, a guardare la tv o a guardare il soffitto facendo aumentare rancore e odio dentro se stesso nei confronti della società".
L’arte diventa così un ponte che unisce mondi diversi: "Perché è la cultura che aiuta a comprendere e capire". Ville Aperte in Brianza offre la possibilità di entrare in contatto con realtà sconosciute o dimenticate. “Vent’anni di una grande storia” è il titolo della mostra realizzata in occasione della 20° edizione in collaborazione con l’Istituto di Storia dell’Arte Lombarda- Isal, aperta al pubblico fino al 1° ottobre sempre a Palazzo Arese Borromeo. Un evento importante che permette di scoprire tutte le ville che nel corso dei vent’anni hanno aderito all’iniziativa. Partita nel 2003 con poche migliaia di partecipanti, nel periodo pandemico del 2020-2021 ha coinvolto quasi 45mila visitatori. Le testimonianze storiche, di grande valore artistico, rendono ancora oggi questo territorio unico. La nobiltà lombarda scelse proprio la Brianza come luogo di villeggiatura. E queste dimore rappresentavano il potere e il prestigio raggiunto dalla propria casata. Passato e presente si alternano. Artisti di ieri e artisti di oggi comunicano tra di loro. Un modo per dare continuità a una storia che non finisce mai.