STEFANIA TOTARO
Cronaca

La truffa del 110 per cento Sequestro da 4,3 milioni per lavori a sua insaputa

Un’impresa elettrica li aveva fatturati a clienti inconsapevoli per avere il bonus. La denuncia di un trevigiano ha fatto partire le indagini della Guardia di finanza.

La truffa del 110 per cento  Sequestro da 4,3 milioni  per lavori a sua insaputa

La truffa del 110 per cento Sequestro da 4,3 milioni per lavori a sua insaputa

di Stefania Totaro

Scopre di avere a sua insaputa nel suo “cassetto fiscale” un credito d’imposta di circa 50mila euro, relativo a fatture emesse da un’impresa di impiantistica elettrica brianzola a lui sconosciuta per lavori di efficientamento energetico eseguiti in un immobile di sua proprietà.

E con la sua denuncia fa avviare un’indagine che ha portato al sequestro di altri crediti fiscali milionari. A scoperchiare il presunto illecito un cittadino trevigiano, che ha permesso ai militari del Comando provinciale della guardia di finanza di Monza, su delega della Procura monzese, di eseguire un provvedimento di sequestro preventivo impeditivo di crediti fiscali per un valore di oltre 4,3 milioni euro, emesso dal Gip presso il Tribunale, per presunta indebita percezione degli incentivi statali per la riqualificazione energetica degli edifici. Il provvedimento cautelare scaturisce da un’attività d’indagine svolta dai finanzieri della Compagnia di Seveso. Gli uomini diretti dal capitano Anna Maria Iannotta, oltre a scoprire una serie di indizi e anomalie sul corretto assolvimento dei previsti obblighi contabili e fiscali – tra cui la mancata presentazione delle comunicazioni periodiche di liquidazione dell’Iva e il conseguente omesso versamento dell’imposta dovuta, la presenza di fatture attive per operazioni commerciali annullate mediante emissione di corrispondenti note di credito – hanno scoperto come la società del territorio che da Seveso va verso la provincia di Varese avesse improvvisamente realizzato nel 2022 un volume d’affari più che raddoppiato rispetto agli anni precedenti, grazie a un ingente fatturato conseguito nel periodo estivo per oltre 4 milioni di euro per presunti interventi di riqualificazione energetica eseguiti a favore di oltre 130 clienti. Uno di questi era proprio il cittadino di Treviso che ha presentato la denuncia. I finanzieri hanno poi constatato la presenza, nel “cassetto fiscale” dell’impresa di crediti d’imposta accettati per circa 4,3 milioni di euro su cui andrà verificata l’effettività degli interventi edilizi ammessi all’incentivazione prevista dal Decreto Rilancio, al fine di scongiurare la possibilità che i crediti superbonus 110% vantati possano essere monetizzati con cessione agli istituti di credito, ovvero utilizzati per indebite compensazioni dei propri debiti erariali. Al fine di “congelare” i crediti d’imposta oggetto d’indagine, i militari hanno provveduto sia al sequestro impeditivo del “cassetto fiscale” dell’impresa sia a eseguire perquisizioni domiciliari per reperire ulteriori fonti di prova. Se l’ipotesi di reato verrà confermata e il titolare dell’azienda indagato e poi condannato, i 4,3 milioni di euro verranno confiscati "al fine di garantire - specificano dal Comando provinciale monzese - la corretta destinazione delle importanti risorse pubbliche destinate al sostegno di famiglie e imprese in difficoltà".