
La svolta sulle Vele Dopo 7 anni le ruspe abbattono il condominio franato per una fogna
di Barbara Calderola
Le ruspe abbattono il condominio di via Dante a Bernareggio. Le Vele, questo il nome del complesso, inagibili da sette anni dopo il cedimento di una fognatura dimenticata, saranno ricostruite. Lo stabilisce l’accordo fra Comune, BrianzAcque, responsabili dell’accaduto, e inquilini. Municipio e partecipata hanno rimediato chiudendo una transazione extragiudiziale con le 12 famiglie rimaste senza casa nella notte fra il 13 il 14 giugno 2016. Il palazzo franò dopo giorni di pioggia battente e in strada si aprì un cratere lungo 15 metri e profondo 4.
Un miracolo che non ci siano stati feriti, "ma abbiamo perso tutto in pochi minuti - ricorda Marco Ferrari, uno dei residenti sfollati -. Finalmente, dopo tante pene vediamo la luce in fondo al tunnel. Anche se sarà tutto finito sul serio solo quando l’impresa ci riconsegnerà le chiavi di casa". All’intesa si è arrivati dopo una causa - alla quale gli abitanti hanno rinunciato - in cambio di un risarcimento di 2,3 milioni pagato dai responsabili individuati da una perizia del tribunale. Il grosso della cifra – 1 milione 600mila euro – andrà proprio a via Dante per rifare il condominio, il resto alle attività della zona coinvolte nello smottamento di quella notte scolpita nella memoria del quartiere. "La nostra vita è cambiata per sempre - ancora Ferrari - in questi anni abbiamo dovuto pagare i mutui sugli appartamenti che siamo stati costretti a lasciare e l’affitto per alloggi provvisori". Fra un anno dovrebbe essere tutto concluso, "i lavori procedono spediti, ma le opere devono essere fatte a regola d’arte", chiedono le famiglie. Per evitare che accada di nuovo "di scappare in pigiama senza neanche avere il tempo di vestirsi".
Il fattore tempo ha giocato un ruolo essenziale in questa storia: "Sono passati 2.556 giorni da quel boato tremendo alle 3.20 che annunciava il crollo, c’erano bambini all’asilo che ora sono alle medie e che hanno vissuto il trauma di essere strappati alla propria quotidianità". Per tutti "è stata un’esperienza dolorosa", ma se la causa civile fosse andata avanti sarebbe stato anche peggio: in media durano 9 anni e il cantiere sarebbe stato aperto solo dopo la sentenza. Invece, adesso in via Dante ci sono gli operai e l’obiettivo è chiudere nel 2024.