La sala dei Barnabiti. Il vecchio oratorio salvato dalla vendita

Il Villoresi nella storica piazza del Carrobiolo

La sala dei Barnabiti. Il vecchio oratorio salvato dalla vendita

La sala dei Barnabiti. Il vecchio oratorio salvato dalla vendita

Il Villoresi, teatro quasi secolare che anni fa era sull’orlo dello smantellamento, ora diventa teatro storico. È uno dei principali luoghi della cultura a Monza. Situato nell’antico borgo, a pochi passi dalla Villa Reale, dal Parco e dal Duomo, sorge in piazza Carrobiolo, nell’edificio adiacente al complesso conventuale dei padri Barnabiti. Come racconta padre Davide Brasca, priore dei frati Barnabiti, "nasce da un comitato di cittadini emeriti, guidati dai conti Clelia e Samuele Cambiaghi che dal 1922 decidono di rifinanziare la ristrutturazione della cappella del convento e del teatrino/oratorio che perciò viene ampliato, creando il teatro come lo conosciamo e che aprì il sipario nel 1932". "In quegli anni – ricorda – l’enciclica di Pio Xl stimolava a una rinascita culturale post bellica, che mettesse al centro il tema della famiglia. I giovani cattolici monzesi dell’oratorio del Carrobiolo e di San Biagio si interrogavano su come collocarsi tra i nascenti Partito comunista e Partito fascista (1919 - 1922), quindi danno origine all’associazione Pro Cultura che al Villoresi promuoveva incontri, proiezioni di film, spettacoli, “con attenzione alla moralità“ come recitava lo statuto di gestione. Comitato di gestione, Pro Cultura e frati portavano avanti una gestione congiunta, ma tutto si spense dal 1939, con l’inizio della nuova guerra".

La Pro Cultura riprese a far vivere il teatro nel Dopoguerra. Al Villoresi si sono esibiti anche la pianista monzese Rina Sala Gallo (a cui è dedicato il Concorso pianistico internazionale), Arturo Benedetti Michelangeli, Alberto Colombo e Nikita Magaloff. La sala è stata radicalmente ristrutturata due volte, nel 1963 e nel 1985. La cura e la gestione della sala e di tutte le attrezzature tecniche e logistiche sono affidate a personale esperto e volontario, legato alla Comunità dei Padri Barnabiti. Il teatro è in grado di ospitare quasi 500 spettatori tra platea e galleria. Tanti monzesi ricordano di aver calcato le scene del Villoresi per il saggio della scuola di danza nei decenni successivi. Nel 2017, visti i costi insostenibili, la proprietà era intenzionata a venderlo. Sarebbe stato smantellato per ospitare attività commerciali. Ma dal 2018 il priore, Padre Davide Brasca, e don Roberto Galliani hanno voluto credere nel progetto di rinascita proposto da Gennaro D’Avanzo (per 35 anni direttore del teatro San Babila e per 10 del Teatro Nuovo a Milano) e dalla società Sold Out che ha raccolto la sfida di riportarlo a nuova vita. Il teatro ha una stagione da 18 titoli tra abbonamento e pièce a tema, (con 600 abbonati). "In questi anni sono venuti a Monza grandi personaggi – racconta D’Avanzo – come Gianfranco Iannuzzo, Gianfranco D’Angelo, Corinne Clery, Marisa Laurito, che hanno accettato di portare i loro spettacoli con la formula “a incasso“, contenti di aiutarmi a far rivivere un teatro centenario di Monza. Ora che viene dichiarato monumento nazionale – l’auspicio D’Avanzo – è di poter avere maggior supporto economico per rinnovare il teatro, ma anche per dare vita a una stagione estiva, una d’opera, oppure una rassegna di musical per famiglie". Gennaro e la moglie Monica Rugina sono conosciuti dai loro abbonati che li chiamano per nome: "Il teatro è la nostra passione e la nostra casa. Qui accogliamo i nostri ospiti".

C.B.