di Martino Agostoni
Risuona al Mimo il rombo delle supercar, ruggiti di motori estremi capaci con un colpo d’acceleratore di separare il paddock in due ali di folla al loro passaggio per entrare in pista. Oppure il silenzio delle elettriche, un sibilo tecnologico a cui ancora bisogna fare l’abitudine. La terza edizione del Milano Monza Motor Show ben rappresenta la fase di transizione in corso nel mondo dell’automotive e gli spazi dell’autodromo ne danno una percezione: da una parte il massimo sviluppo raggiunto dal motore endotermico sulle supersportive più costose del mondo, dall’altro l’evoluzione della mobilità a batterie sulle auto elettriche più moderne e visionarie. Come la Sedan, la seconda vettura di Aehro presentata al Mimo in anteprima mondiale, un’auto made in Italy “scolpita d’aria“ che entrerà in produzione dal 2025, "una vettura di pura innovazione – ha detto Hazim Nada, ceo di Aehro – che inaugura una nuova era della mobilità di alta gamma, elegante e senza emissioni". E ci sono le elettriche del presente, come le Polestar 2 nelle edizioni limitate Bst 230 e 270. "L’elettrico è sempre più richiesto e ha tanto potenziale anche in Italia – commenta Alexander Lutz, managing director Polestar Italia –. E Polestar è qui nel segno del design, della sostenibilità e delle performance. Il futuro è questo, auto elettriche con caratteristiche di alta qualità che prenderanno il posto delle endotermiche".
Nei tre giorni di Mimo il mix tra il rombo dei cilindri dei motori della tradizione e le più moderne tecnologie disponibili è uno dei temi centrali, sottolineato anche da Andrea Levy (nella foto), presidente del Milano Monza Motor Show: "La più moderna delle tecnologie sostenibili in prova sulle sopraelevate e le hypercar e le supercar tra i paddock e la pista: è la dimostrazione che possono coesistere adrenalina e sostenibilità e che una aiuta l’altra", ha commentato Levy evidenziando il "successo dei test drive e dell’approfondimento delle nuove motorizzazioni, un chiaro segnale che il pubblico ha bisogno di conoscere e di essere guidato nella transizione. E poi che bello vedere correre i ragazzi per andare a vedere la partenza di uno dei tanti bolidi presenti".