
L’ex asilo San Giuseppe di Arcore: per i 2.700 metri quadrati dello storico stabile di via Tomaselli il progetto è molto più ambizioso rispetto all’origine
Casa della Comunità all’ex asilo San Giuseppe, la Regione dimentica Arcore. "Niente soldi per finanziarla", bocciato l’ordine del giorno del Pd che chiedeva fondi per la struttura brianzola.
"Il Comune non può fare da solo – dice Gigi Ponti, estensore del documento che invitava il Pirellone a provvedere in sede di discussione di bilancio –. L’opera è fondamentale per migliorare l’accesso alle cure di migliaia di persone. Non a caso, è stata definita strategica dalla stessa Asst Brianza". Ma il denaro per il progetto non c’è. "Investirci – aggiunge il consigliere – avrebbe significato rispondere a un bisogno collettivo in un’area densamente popolata, rafforzando il sistema di welfare e promuovendo con i fatti l’eccellenza sanitaria lombarda. Ma la Regione ha preferito destinare le proprie risorse altrove, nonostante le Case di comunità siano un elemento fondante della riforma delle cure a prima firma Moratti".
Una bocciatura prevedibile per i consiglieri comunali dem Elisa Caiello e Michele Calloni: "Le dichiarazioni del sindaco Maurizio Bono sulla volontà dell’amministrazione di avviare i lavori di ristrutturazione della vecchia scuola materna a prescindere da quello che il Pirellone avrebbe deciso – dicono – lasciavano presagire quanto già temevamo: il disinteresse per la realizzazione e il finanziamento della nostra Casa di comunità". Ponti non si arrende: "Un’iniziativa di questa portata non può essere lasciata in carico al Comune, continueremo a sollecitare la Giunta regionale perché trovi le risorse necessarie a rispondere ai bisogni della gente".
Mancano 1,3 milioni dei 4 necessari per il restyling dell’ex asilo acquistato dal municipio che ora vuole trasformarlo in un polo socio-sanitario nel quale trasferire la Casa, ma anche i servizi sociali, il centro anziani e il centro diurno integrato. Un risparmio di 2,7 milioni per la Regione rispetto all’ipotesi iniziale, "quando nei 2.700 metri dello storico stabile di via Tomaselli era prevista solo la Casa", ricorda il sindaco Maurizio Bono. Dopo uno studio dei bisogni, la Giunta ha deciso di destinare parte dell’ex asilo ad altri servizi e di riunire così in un solo punto l’intera gamma dell’offerta. Un sogno sulla carta, che ha bisogno di sostegno economico. Ma quando a inizio dicembre, Bono ha presentato il progetto, ha chiarito "di essere pronto ad andare fino in fondo da solo". Pare che dovrà essere proprio così.