Torna al Binario 7 di Monza il format proposto da Simona Bartolena (nella foto), storica dell’arte e dall’attore Alessandro Pazzi, “I dialoghi dell’arte“. I due professionisti uniscono le loro competenze e approfondiscono il rapporto che lega la letteratura alla pittura e viceversa. Si comincia oggi alle 20.30 con il primo dei quattro appuntamenti in calendario, dedicato a Franz Kafka, “Tra espressionismo e surrealtà: la visione allucinata di Kafka in relazione alle arti visive“. Ingresso gratuito. Come di consueto le letture dei più noti testi dello scrittore condotte da Alessandro Pazzi si alternano al racconto di storia dell’arte di Simona Bartolena. Insieme racconteranno il percorso dell’autore e la visione allucinata di Kafka in relazione alle arti visive. Kafka è uno dei maggiori rappresentanti di una fertile stagione della letteratura tedesca in Boemia. Autore di racconti e romanzi, in parte usciti postumi, ha narrato le angosce e le inquietudini dell’uomo novecentesco. Il format gioca sul rapporto tra i due universi, accostando la lettura di brani tratti dalle più celebri opere dei letterati di tutti i tempi a percorsi iconografici storico-artistici a essi ispirati o che ne hanno costituito una fonte di ispirazione. A seguire, giovedì 7 marzo, “Boccaccio: l’arte e il Decamerone“; 4 aprile “Virginia Woolf: una stanza tutta per sé“ e 2 maggio “Ibsen e la pittura del Nord Europa“.
Il rapporto tra arte e letteratura si fa particolarmente fecondo in Boccaccio, sia per le sue convinzioni teoriche riguardo al rapporto tra parola e immagine, sia per le capacità grafiche e figurative che egli rivela nell’illustrazione dei suoi testi. Boccaccio fu un esperto di arte e al suo giudizio e ai suoi consigli ricorsero sia gli Acciaiuoli per i lavori della Certosa di Firenze, sia la Compagnia di Orsanmichele. Pittura e letteratura sono due modi espressivi che spesso si sono incontrati, in una vicendevole seduzione e contaminazione. Il tema letterario ha sempre affascinato gli artisti, ma talvolta anche l’influenza delle arti visive è stata determinante per la creatività degli scrittori. Secondo Woolf, come Cézanne e Picasso avevano mostrato la giusta via da percorrere ai pittori e, cioè, avevano abbandonato la rappresentazione tradizionalista, così doveva succedere anche nel campo della scrittura: gli scrittori avrebbero dovuto seguire l’esempio fornito da questi due grandi artisti.
C.B.