
"La Brianza non può più aspettare. Non può essere trattata come una periferia dimenticata". È l’appello lanciato da un gruppo di...
"La Brianza non può più aspettare. Non può essere trattata come una periferia dimenticata". È l’appello lanciato da un gruppo di cittadini simpatizzanti dell’associazione HqMonza attraverso una petizione online su change.org.
L’iniziativa, arrivata dall’inizio della settimana a un migliaio di firme, ha un titolo che parla da solo: “Prolungamento della linea metropolitana M5 fino a Monza: una scelta non più rinviabile“. L’incontro di domani con il ministro Salvini non è tecnico, ma politico, sottolineano i promotori della petizione. "Riguarda direttamente la qualità della vita di centinaia di migliaia di cittadini lombardi", aggiungono.
"La Brianza è un motore produttivo, demografico, economico e culturale. Ma sul fronte della mobilità, è da troppo tempo penalizzata. La rete infrastrutturale è insufficiente, e le promesse di estensione della metropolitana rimangono, per ora, solo promesse. Il prolungamento della linea M5 da Bignami a Monza Polo Istituzionale, con circa 13,5 chilometri e 11 nuove stazioni, è da anni progettato, discusso, condiviso, approvato. Ma ancora oggi si scontano incertezze sui tempi, sulla governance e sulla piena copertura economica". Il problema che blocca un’opera già finanziata sono i famosi 585 milioni di euro di extracosti aggiuntivi che, dicono i sostenitori del metrò, "non devono rallentare o bloccare l’iter esecutivo. Non possono rappresentare un alibi per fermare una linea metropolitana già matura sotto ogni profilo: progettuale, ambientale, tecnico e sociale. Non accettiamo che un’opera vitale venga messa in stand-by per logiche che nulla hanno a che fare con l’interesse pubblico".
Per questo la petizione chiede al Governo una presa di posizione definitiva e l’immediata copertura degli extracosti emersi; alla Regione Lombardia un ruolo attivo di coordinamento, promozione e vigilanza; ai parlamentari e consiglieri regionali un impegno pubblico e documentato a sostegno dell’opera. "Se l’incontro di domani non andrà a buon fine, la mobilitazione continuerà – è la promessa –. Perché la Brianza non può restare un corridoio di passaggio, senza infrastrutture, senza investimenti, senza futuro".
R.M.