Lì, in quel parco, è nata una delle sue canzoni più famose. Oggi la sua città lo omaggerà inaugurando una panchina, installata proprio nel parco di Villa Zoja, decorata con il testo di quel brano, intitolato “Un qualunque posto fuori o dentro di te“. Concorezzo celebra uno dei suoi figli più noti, che nella musica ha trovato da anni la propria strada: alle 18 ci sarà il battesimo ufficiale della panchina dedicata al cantautore Gatto Panceri, un’iniziativa che vuole sottolineare il forte legame dell’artista con il territorio. Sempre in Villa Zoja sabato 25 il cantautore terrà un concerto in cui ripercorrerà i suoi successi.
Felice del riconoscimento?
"Sì, sono molto contento. Di solito non si è mai profeti in patria, Concorezzo invece è molto affezionata a me e io alla città. Sono nato a Monza ma cresciuto qui: anche se poi sono andato a vivere altrove resta questo legame. E poi torno ancora, perché mia madre vive tuttora in paese e qua ho gli amici. Durante il concerto che ho fatto al teatro San Luigi il sindaco mi ha sentito raccontare che una delle mie prime canzoni di successo è nata nel parco di Villa Zoja, e non è stata l’unica: spesso per trovare ispirazione, invece di stare a scrivere tra le mura di casa, prendevo la chitarra e andavo su una panchina del parco. Così è nata questa sorpresa, che è una cosa molto bella, perché rimarrà oltre la mia vita. Il retro della panchina avrà inoltre un pannello che ospiterà mostre di dipinti e disegni, come se fosse un punto artistico di Concorezzo, un punto di raccolta di tutte le arti, e questo mi fa molto piacere, perché mio padre era pittore e avrebbe apprezzato tanto. Ho vinto premi importanti, di cui vado fiero, ma questo del paese natio mi rende contentissimo: non è scontato che ti vogliano bene, se accade vuol dire che non ti sei montato la testa anche se hai un po’ di popolarità e successo. È una cosa molto poetica: in un mondo molto poco romantico, sa di romanticismo, di affetto. Ed è un’opera che rimarrà nel tempo, è bello sapere che anche fra 50 anni qualcuno potrà leggere quel testo: è una cosa che sa un po’ di eterno, in una vita in cui tutto passa e anche il successo è effimero. È un riconoscimento importante".
Quanto è forte il legame con Concorezzo?
"Rimane forte e si rinsalda, il concerto del 25 sarà uno spettacolo intimo, un modo per ringraziare il paese. Poi il 26 è il mio compleanno, quindi sarà una triplice festa".
Come è nata la canzone “Un qualunque posto fuori o dentro di te“?
"È nata prima la musica, come per tutte le mie canzoni. Ero nel parco di Villa Zoja, facevo questo giro di accordi, ho iniziato a cantare un po’ la melodia e così è nata la linea melodica. Poi, il giorno dopo, sono tornato lì con un registratore a nastro e ho cominciato a scrivere il testo, che è uscito fluido, tutto assieme. È difficile spiegare come nasce una canzone: sono entrato in un vortice compositivo. In 2-3 giorni l’ho scritta e registrata. Tante volte stai giorni e giorni su un testo o un giro di accordi ma non ti viene una cosa del genere: c’è a volte uno stato di grazia che ti aiuta, che ti fa scrivere canzoni che sono sopra la media. Poi serve vivere per poter raccontare cose, vivere con le antenne sempre accese".
Ha progetti in cantiere in questo momento?
"A giugno uscirà un nuovo singolo e a settembre il secondo singolo e il nuovo album, il mio tredicesimo. È un disco in cui mi metto in gioco e mi rinnovo, perché la musica si muove, ma sempre con coerenza. La musica deve parlare a una società che cambia, ma un testo deve sempre far bene a chi lo ascolta, non ti deve abbattere senza speranza: i testi devono dare forza, dare sempre uno spiraglio di luce. Le canzonette che non dicono niente a me non interessano".
F.L.