La nuova frontiera: "Precarietà e subappalti minano la sicurezza"

La Cgil: con più responsabili si rischia lo scaricabarile nel rispetto delle regole. Attenzione poi al fenomeno strisciante delle malattie professionali.

La nuova frontiera: "Precarietà e subappalti minano la sicurezza"

La nuova frontiera: "Precarietà e subappalti minano la sicurezza"

"Nei subappalti è a rischio la salute e la sicurezza dei lavoratori". Il gravissimo incidente del quale è rimasto vittima un lavoratore dell’igiene ambientale il 27 maggio scorso, a Cesano Maderno, conferma quanto la Cgil denuncia da sempre: la presenza di lavoratori di ditte diverse, impegnati insieme nello stesso lavoro, mette a rischio la sicurezza dei lavoratori stessi.

Picchia duro la Cgil: "Solo quando il responsabile del lavoro è uno, uno solo, si può avere il rispetto delle regole e delle responsabilità, non è così invece nei subappalti, dove dall’alto le responsabilità vengono scaricate sulle ditte in subappalto, che controllano solo una parte della produzione". L’operaio gravemente ferito, investito da un furgone della spazzatura guidato da un collega, lavorava per una agenzia, il cosiddetto “lavoro somministrato”, dalla quale Gelsia si faceva mandare personale in affitto.

"Non si tratta, formalmente, di un subappalto, ma le criticità sono analoghe: questo operaio era stato adeguatamente formato e istruito? Da chi? Da Gelsia che appalta, o dalla sua agenzia, che a Gelsia lo affitta? È mai stata fatta formazione mettendo insieme dipendenti di Gelsia e dell’agenzia? Perché la formazione di chi lavora insieme, va fatta insieme". Perché precariato e lavoro a somministrazione purtroppo hanno preoccupanti analogie.

"Quel lavoratore - spiega Federica Cattaneo, della segreteria brianzola della Cgil - si occupava di raccolta dei rifiuti per una grande azienda con la formula del lavoro somministrato. Una formula che dovrebbe essere giustificata da casi di eccezionalità, da emergenze, ma che in quel caso proseguiva da un anno. Come Cgil ci siamo mossi tempestivamente per avere un’analisi in termini di miglioramento delle procedure di sicurezza e delle misure di prevenzione. Vediamo analogia con i problemi legati al sistema di subappalti: i lavoratori, diretti e indiretti, devono essere formati insieme".La precarietà non aiuta ad avere un sistema di sicurezza efficace.

"Anche per questo uno dei 4 referendum sul lavoro promossi dai sindacati verte proprio su questo aspetto: reintrodurre la responsabilità in solido anche dei committenti".

Altrimenti c’è il rischio di uno scaricabarile?

"Se un’azienda deve affidare all’esterno un lavoro non può essere esentata dalla sicurezza, formazione e addestramento devono valere per tutti i dipendenti". Sono usciti i dati di Inps e Ats sugli infortuni. "Stiamo implementando corsi per migliorare la conoscenza dei Dvr, i Documenti di valutazione dei rischi. Uno strumento che spesso nelle aziende rimane un mero passaggio burocratico, in cui Rls (Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza) sono coinvolti solo all’ultimo. Da qui la nostra decisione di fare corsi sempre più specifici sui documenti di valutazione dei rischi, sia nel settore manifatturiero che in quello dei servizi. Così come stiamo lavorando sul tema delle malattie professionali, punto dolente spesso sottovalutato. Ricordiamo che ogni mercoledì pomeriggio, nella sede della Cgil di via Premuda, è aperto il nostro sportello lavoro, a cui tutti i lavoratori e Rls ad esempio possono rivolgersi"

Dario Crippa