ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

La musica è finita. Il Parco di Monza “sfratta” i grandi concerti: "È un terreno minato"

L’anno scorso Bruce Springsteen, prima ancora Ligabue e gli I-Days. Ora il sindaco di Monza e presidente del Consorzio che gestisce i 700 ettari cambia le prospettive: "Ci sarebbero troppe polemiche e rischi di danni"

La musica è finita. Il Parco “sfratta“ i grandi concerti: "È un terreno minato"

La musica è finita. Il Parco “sfratta“ i grandi concerti: "È un terreno minato"

Monza – Dopo il grande successo del Concertozzo di Elio e le Storie tese di domenica all’U-Power Stadium, il sindaco di Monza Paolo Pilotto prova a tracciare il futuro dei concerti nel capoluogo brianzolo. Sotto la sua giunta gli eventi musicali di maggior portata sono stati proprio l’ultimo concerto degli Elii, con più di 10mila spettatori da tutta Italia, e ancor di più l’anno scorso il grande live di Bruce Springsteen (deciso originariamente però dall’Amministrazione Allevi) nel prato della Gerascia al Parco di Monza, che si è avvicinato agli 80mila spettatori. Due location, lo stadio Brianteo e il Parco, che storicamente sono state sedi di tanti importanti spettacoli musicali.

"Il concerto di Elio e le Storie tese è stato un grande successo in termini di qualità e importanza dell’evento, dato il suo risvolto sociale nel sensibilizzare sul tema dell’autismo e per l’organizzazione – commenta il sindaco Pilotto –, ha rappresentato però un’ultima occasione, in quanto adesso dovrà essere ripristinato il manto erboso dello stadio dal Monza calcio, in vista della prossima stagione. Se ora non c’è stato problema per il calpestio, dopo dei problemi potrebbero sopraggiungere, pertanto bisognerà capire se sarà ancora possibile organizzare eventi di questo tipo allo stadio".

"Anche il live di Bruce Springsteen dell’anno scorso ha affiancato alla qualità musicale, la qualità dei comportamenti degli spettatori e degli organizzatori – prosegue Pilotto –. Tuttavia questi movimenti nel Parco generano conflittualità, per le implicazioni in termini ambientali che ne derivano, per cui rispetto a questa locazione ci siamo presi un anno sabbatico. Ritengo che il concerto di Springsteen abbia avuto un’ottima organizzazione da parte di Claudio Trotta, con cui abbiamo mantenuto i contatti, e che sta per organizzare un altro evento da noi ai Boschetti Reali".

"Il punto è che sul Parco vanno fatte riflessioni profonde – continua il sindaco –, la città quando si tocca il Parco va in fibrillazione: i timori che ci possano essere danni sono forti". Per adesso, dunque, niente nuovi grandi live nelle due storiche location, ma piuttosto l’idea di un maggior numero di concerti di minore portata.

"Stiamo pensando a piccoli concerti di 3/4 mila persone in location come piazza Trento e Trieste, il cortile di Avancorte della Villa Reale, e, dopo che verrà riqualificata, piazza Cambiaghi – conclude il primo cittadino –. Per ora non si è lavorato a una programmazione, ma abbiamo intenzione di metterci mano". Ancora non si può sapere nulla, dunque, dei prossimi artisti che si esibiranno sotto il cielo di Teodolinda, ma chiunque sarà, avrà una tradizione di prestigio da ereditare.

Facendo riferimento solo alle ultime decadi, Monza ha ospitato nell’area del Parco artisti come i Pink Floyd nel 1989, con più di 60mila spettatori, e, in tempi più recenti - nel 2011 con la giunta Mariani -, la rassegna Monzaestate ha visto esibirsi all’arena del Cortile d’onore della Villa Reale Roberto Vecchioni, Francesco Renga, Emma, Cesare Cremonini e Franco Battiato. Durante la giunta Scanagatti è stata la volta degli I-Days, con la prima edizione del 2016 che ha ospitato Paul Kalkbrenner, Sigur Ros e Biffy Clyro, e quella ancora più ricca del 2017 con Green Day , Rancid, Radiohead, James Blake, Linkin Park, Blink 182, Justin Bieber, Martin Garrix. Sempre nel 2016 fu leggendario il concerto in due date di Ligabue, con più di 130mila spettatori e molte polemiche legate alle montagne di sporcizia e ai danni lasciati sul pratone della Gerascia. Anche il Brianteo ha avuto live storici: sono rimasti impressi nella memoria, nel ‘92, le due date di Micheal Jackson e quella che ha unito in un unico show Elton John ed Eric Clapton, mentre del luglio 2012 fu l’esibizione di Franco Battiato.