ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

L’arma della musica Elena, i ragazzi speciali e la carica dei 10mila per il Concertozzo: "Viva l’inclusione"

Monza, grande festa allo stadio con Elio e le Storie tese e le band emergenti. Protagoniste le associazioni che si occupano di autismo e disabilità: con le loro brigate hanno sfamato il pubblico arrivato da tutta Italia

Nel pomeriggio il Concertozzino dei giovani artisti, poi lo show di Elio e le Storie Tese

Nel pomeriggio il Concertozzino dei giovani artisti, poi lo show di Elio e le Storie Tese

Monza – Entusiasmo , calore, divertimento, sono gli ingredienti tipici di ogni concerto di Elio e le Storie tese. Ma quello di ieri all’U-Power Stadium di Monza, il terzo Concertozzo – per la prima volta nel capoluogo brianzolo – è stato qualcosa di più: consapevolezza sociale e inclusione. Sì perché il Concertozzo nasce proprio per questo, essere l’occasione di sensibilizzare, attraverso la musica, su un tema su cui ancora troppo poco si sa: l’autismo. Per farlo Elio, insieme a Nico Acampora, fondatore e presidente di PizzAut, ha dato vita a una due giorni monzese che sabato ha animato l’Arengario con 6 ore di dibattiti e spettacoli sul palco e una piazza piena di foodtruck di associazioni di persone autistiche, e ieri, con il grande live allo stadio, ha visto arrivare 10mila spettatori da tutta la Lombardia e l’Italia. Gli Elii hanno suonato dalle 21, per tre ore di greatest hits del loro pluridecenennale repertorio. Prima di loro, durante il Concertozzino, si sono alternate sul palco 10 talentuose band e artisti emergenti, sotto la guida dell’ironica e irriverente conduzione del Trio Medusa, e di un “lucente“ - dato il vestito stroboscopico - Marco Mangoni.

Nei cambi palco tra una band e l’altra a prendere la scena è stata la Banda Rulli Frulli di Finale Emilia, composta per il 30% da persone diversamente abili: perché la musica dimostra quanto le barriere non esistano realmente. Tra i 15 componenti (su un totale che supera i 70 elementi), ha parlato della sua storia Pietro Tommasini, ragazzo di 28 anni con la sindrome di Down, che clinicamente era considerato inidoneo al lavoro, ma lui stesso ha dimostrato il contrario. "Io faccio due lavori, il panettiere, occupandomi di panificazione in un forno, e il barista – racconta entusiasta –, e poi naturalmente suono come percussionista nella Banda Rulli Frulli, dal 2015. Vivo la vita nella sua interezza e ho sempre voluto lavorare per essere autonomo. Da febbraio vivo da solo, o meglio, in co-housing con un inquilino, grazie a un progetto a sfondo sociale – prosegue –. Questa è la vita che voglio: il lavoro, la musica, la parrocchia e la vita sociale con gli amici di Rulli Frulli".

Il perimetro del campo dello stadio intanto è stato abitato dai Foodtruck in versione “Aut“, in cui tutti e 10mila gli spettatori si sono potuti rifocillare, di cui due di PizzAut, e gli altri di altre associazioni italiane dove lavorano persone autistiche: SbrisolAut (Mantova), I ragazzi della Luna (La Spezia) e Tortellante (Modena). Nonostante i rumori forti siano parecchio disturbanti generalmente per persone autistiche, i ragazzi con grande tempra hanno continuato a lavorare per tutte le ore del lungo spettacolo live.

«Io faccio la sbrisolona più buona del mondo – afferma Thomas Guardi, pasticciere 19enne di Sbrisolaut –. Sono entrato in Sbrisolaut perché volevo lavorare ed entrare in contatto con altre persone autistiche. Sono una persona calma che sa sostenere il ritmo lavorativo". Accanto a lui, un suo coetaneo, Giovanni De Biasi, anche lui maestro di sbrisolona. "Voglio fare il pasticciere, questa è la mia passione – commenta il ragazzo –, appena finirò l’istituto agrario che sto frequentando". Non da meno la professionalità di Elena Bianchi, pastaia de I ragazzi della Luna, di 26 anni. "Sono specializzata nel realizzare ravioli – racconta mentre mostra una confezione della pasta secca da lei prodotta –, ho studiato all’alberghiero per cui faccio il lavoro che amo".

Tra gli stand presenti anche quello de Gli Sgusciati, progetto dell’associazione La Tenda di Novate Milanese, presieduto dal volto tv Mimmo Pesce, che si è detto "felice del successo dell’iniziativa all’Arengario, utile a fare conoscere l’autismo a chi non ne sa niente". Anche gli spettatori hanno molto apprezzato la natura dell’iniziativa. "Siamo fan di Elio dagli anni ’90 e ci teniamo a supportare questa iniziativa, è una giusta causa che va supportata – commentano Davide e Beatrice, giovane coppia di Lesmo prossima alle nozze –. Viva Elio e viva eventi come questo!". E il pubblico tutto, per più momenti ha applaudito alle parole di Elio, e non solo, sul palco, per ribadire il senso di questa battaglia di civiltà.