La guerra dei volontari sulla villa della mafia

Il Comune assegna l’edificio confiscato all’associazione Aias, ma Auto Amica fa ricorso al Tar e blocca il progetto sociale

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di Alessandro Crisafulli

Un contenzioso blocca l’assegnazione di una delle maxi ville confiscate alla mafia a Desio. A litigare, infatti, sono le due associazioni sociali che hanno partecipato al bando per l’assegnazione gratuita dell’immobile: l’Aias (Associazione italiana assistenza spastici) e Auto Amica. Quest’ultima, in particolare, non ha digerito la sconfitta decretata dalla commissione comunale chiamata a valutare i progetti (26,1 a 25,4 i punti assegnati rispettivamente) e ha deciso di fare ricorso, diffidando anche il Comune a formalizzare l’assegnazione del bene. Paralizzando di fatto l’iter - già lungo e tortuoso - o comunque allungando i tempi per arrivare a un esito positivo. "Come amministrazione comunale ci siamo mossi per resistere in giudizio – spiega il sindaco Simone Gargiulo –. Non entro nel merito, mi auguro che la situazione si risolva il prima possibile per restituire il bene alla comunità, a fini sociali". L’8 marzo ci sarà un passaggio importante al Tar. Il bando non è al primo stop. Il primo avviso fu lanciato dalla scorsa amministrazione guidata da Roberto Corti. A proporsi fu la Croce Rossa, a caccia di una nuova sede. "Quando è scoppiata l’emergenza Ucraina la Prefettura ci ha chiesto di fare una ricognizione dei beni confiscati per capire eventuali disponibilità – ricorda il sindaco –, in quel momento abbiamo sollecitato la Croce Rossa per capire cosa volessero fare, ma poi si sono tirati indietro". Quindi, è stato aperto un secondo Bando, al quale hanno partecipato le due associazioni adesso sfidanti.

Il complesso immobiliare è costituito da un fabbricato di circa 415 metri quadrati con cortile cementato di 400, un terreno agricolo di 2.735 e un capannone allo stato semigrezzo. Si tratta di una villa indipendente, di un manufatto edilizio ad uso deposito e di un ripostiglio. L’accesso agli immobili, realizzati in epoca recente, avviene tramite un percorso pedonale e carraio da via Ferravilla. "L’alloggio è stato, però, oggetto di danneggiamenti - asportazione di interruttori, prese di corrente, quadri elettrici, porte interne e termosifoni - cosicché non è, allo stato, utilizzabile, mancando dei necessari requisiti di agibilità". Il progetto da realizzare, "deve rispondere a esigenze di carattere assistenziale sanitario eo sociale, particolarmente sentite a seguito dell’emergenza pandemica. Lo stesso dovrà riguardare lo svolgimento di attività e iniziative rivolte alla cittadinanza". L’immobile verrà assegnato a titolo gratuito per un periodo non inferiore a cinque anni e non superiore a vent’anni, al fine di garantire il rientro dei costi sostenuti mediante i lavori di ristrutturazione.