CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

La convivenza dei mondi: "Bisogna volersi bene"

Silvio Orlando porta in scena l’adattamento teatrale de “La vita davanti a sé“ "È la storia che il pubblico ha bisogno di sentire in questo momento".

La convivenza dei mondi: "Bisogna volersi bene"
La convivenza dei mondi: "Bisogna volersi bene"

Sarà Silvio Orlando con “La vita davanti a sé“ ad aprire la stagione della grande prosa al teatro Manzoni. Appuntamento domani e sabato alle 21, domenica alle 16, con la pièce tratta dall’omonimo romanzo “La vie devant soi“ di Romain Gary Emile Ajar, un romanzo che parla di integrazione multietnica ante litteram, precorrendo i tempi. Pubblicato nel 1975 e adattato per il cinema nel 1977, al centro di un discusso Premio Goncourt, “La vita davanti a sé“ è la storia di Momò, bimbo arabo di dieci anni che vive nel quartiere multietnico di Belleville nella pensione di Madame Rosa, anziana ex prostituta ebrea che ora sbarca il lunario prendendosi cura degli “incidenti sul lavoro“ delle colleghe più giovani. Silvio Orlando conduce lo spettatore dentro le pagine del libro con la leggerezza e l’ironia di Momò diventando, con naturalezza, quel bambino nel suo dramma. Il genio di Gary ha anticipato senza facili ideologie e sbrigative soluzioni il “tema dei temi“ contemporaneo, la convivenza tra culture, religioni e stili di vita diversi. Le ultime parole del romanzo di Garay potrebbero essere uno slogan e una bussola in questi anni dove la compassione rischia di diventare un lusso per pochi: "Bisogna voler bene". Silvio Orlando, in scena, si è occupato anche della riduzione teatrale e della regia, portando lo spettacolo a meritare il Premio Le Maschere del Teatro Italiano. Sarà supportato dall’Ensemble dell’Orchestra Terra Madre sotto la direzione musicale Simone Campa.

"Tutto il lavoro di riduzione e stesura è iniziato nel 2017 a Torino, durante il Festival della spiritualità, dove sono stato chiamato a leggerte il romanzo – ricorda Silvio Orlando – Non amo le letture, perché non so come collocarmi tra il romanzo su carta e il pubblico. È stata una necessità del momento, ma ho capito che da lì poteva nascere un percorso, soprattutto teatrale e che il mio lavoro non si sarebbe esaurito con quella lettura". E così Orlando è diventato il protagonista Momò, per uno spettacolo che ha avuto oltre 200 repliche. "Potrebbe non fermarsi mai – dice l’artista –. Ho la sensazione che sia la storia che il pubblico ha bisogno di sentire in questo momento". Biglietto intero da 17 a 30 euro.