CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

La città diventa una galleria d’arte. Cubi di vetro e materiali di riciclo arredano piazze, giardini e cortili

Fino a settembre le opere realizzate dal collettivo Gruppo Koiné saranno a disposizione dei passanti. Gli studenti dell’Accademia di Santa Giulia hanno creato brevi guide alla lettura delle installazioni.

La città diventa una galleria d’arte. Cubi di vetro e materiali di riciclo arredano piazze, giardini e cortili

La città abitata dall’arte contemporanea. Nelle piazze, nei giardini privati, sui muri, dentro chiese, scuole e uffici pubblici. È la terza edizione di “Monza arte diffusa“ (M@D) dedicata a scultura e arte installativa, voluta dal Comune di Monza, in collaborazione con Leo Galleries, a cura del critico d’arte Matteo Galbiati e della storica dell’arte Francesca Cazzaniga. L’edizione di quest’anno è interamente dedicata al collettivo artistico Gruppo Koiné: i suoi 15 artisti hanno invaso la città con corpi vetrati, materiali di riciclo, fiori sublimati in essenze di fragilità e leggerezza. Nel cortile dei Musei civici (Casa degli Umiliati) Chiara Colombo ridona una seconda vita artistica ai tronchi di betulla scavati, al cui interno ha posto dei fogli di alluminio. L’effetto è quello di un bosco tagliato, ma la drammaticità è rilanciata in positivo: sia i tronchi sia i fogli di alluminio sono scarti, ma possono diventare importanti. Le opere sono sapientemente collocate di fronte alle steli romane, riprendendone le forme, in dialogo con la location espositiva. Lo stesso succede al Santuario delle Grazie, dove, come racconta Padre Alberto Tosini, guardiano dei Frati minori, Armando Riva ha creato un’installazione di ciotole a cui si avvicinano gli scoiattoli del Parco, incuriositi dal gesto estetico. Qualcun altro disegna l’analogia tra l’opera nella zona dei confessionali e la parabola del Figliol prodigo.

"L’arte diffusa è un gesto democratico – fa osservare l’assessora alla cultura, Arianna Bettin – uscendo dai luoghi formali e incontrando anche chi non frequenterebbe i musei. L’arte contemporanea non è didascalica e immediatamente spiegata". Per avvicinare il pubblico a un lessico artistico innovativo, vengono in aiuto gli studenti dell’Accademia di belle arti Santa Giulia di Brescia (corso di linguaggi artistici) che hanno formulato delle brevi guide alla lettura dell’opera, collocate vicino a ognuna di esse. Daniele Arosio ha creato la sua installazione per Villa Archinto Penati (via Frisi), Enzo Biffi è ai Musei civici con la torre di vetro e al Centro civico di Cederna; Chiara Anna Colombo ai Musei civici e ai giardini del Duomo; Angelo Caprotti alla Cappella Espiatoria e ai Mulini asciutti nel Parco.

Beppe Carrino, invece, espone da Leo Galleries; Mariangelo Cazzaniga all’ingresso del Comune di Monza, Valeria Cordara incontra gli utenti dell’Ufficio anagrafe in piazza Carducci; Piero Macchini espone nei giardini del Duomo, Giovanna Monguzzi al Santuario delle Grazie e all’Oasi San Gerardo, insieme a Stefania Sangalli; Michele Salmi al parcheggio di piazza Trento e Trieste, mentre Stefano Ghesini Salvadori colonizza i 7 centri civici; Armando Riva al Santuario delle Grazie e Silvia Tenenti sarà al MiMuMo (Micro Museo Monza), in via Teodolinda, per tutto il mese di agosto. "Non abbiamo creato un percorso definito – ricorda Matteo Galbiati – ognuno fa il giro che vuole: la vitalità dell’arte incontra la vita dei cittadini in un tesoro fatto da tanti pezzi da cercare, per avere la visione d’insieme. Alcune opere verranno portate anche al Festival del Parco a settembre".