ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

La campagna in Brianza. No alla merce contraffatta: "È un danno per tutti"

Confcommercio scende in campo con le forze dell’ordine e i gazebo informativi. Fede Pellone: "Un pericolo per la sicurezza e la salute dei consumatori".

La campagna in Brianza. No alla merce contraffatta: "È un danno per tutti"

La campagna in Brianza. No alla merce contraffatta: "È un danno per tutti"

“Non farti ingannare, acquista originale“. È lo slogan della campagna promossa da Confcommercio Monza contro il fenomeno della contraffazione, per informare i cittadini sui temi dell’abusivismo commerciale, in particolare sui rischi che implica l’acquisto di merce contraffatta.

Di un esempio concreto ne è stata vittima anche la provincia di Monza e Brianza, quando il Comando provinciale della Guardia di finanza ha sequestrato 200 chili di tabacco contraffatto, smerciato sul territorio brianzolo clandestinamente.

"Il tabacco era posto in pacchetti Marlboro a loro volta contraffatti – dice Matteo Spiriti, tenente del comando provinciale della Guardia di finanza di Monza – rappresentando un doppio rischio per la salute dei consumatori, oltre che essere lesivo per il libero mercato. Acquistare prodotti clandestinamente implica rischi del genere".

"I prodotti contraffatti rappresentano un pericolo per la sicurezza e la salute dei consumatori – chiarisce Alessandro Fede Pellone, segretario di Confcommercio Monza – che vengono esposti all’utilizzo di beni trattati con sostanza chimiche dannose o realizzati con materiali di scarsa qualità". In quest’ottica si colloca il gazebo anticontraffazione, in programma il 9 maggio a Monza e l’1 giugno a Lissone, dove polizia locale, Confcommercio, Indicam e Ufficio italiano marchi e brevetti apriranno un confronto con i cittadini e, "più in particolare, con i giovani, principali fruitori di internet e dei social, dato che sempre di più oggi c’è un incremento di vendita e pubblicità di merci contraffatte online", chiarisce il presidente di Confcommercio Monza Domenico Riga, per poi aggiungere che "verranno distribuiti opuscoli informativi utili a dare delle dritte per distinguere la merce contraffatta dai prodotti originali". Pochi sanno ad esempio che acquistando merce non autentica si rischia una sanzione amministrativa dai 100 ai 7mila euro, oltre al sequestro del prodotto, e che ci si potrebbe rendere responsabili del reato di incauto acquisto, punibile perfino con l’arresto. Tra i prodotti contraffatti, medicinali, cibi, bevande, giocattoli (con materiali contenenti residui tossici), cosmetici (talvolta contaminati dal mercurio, che se inalato o assorbito con la pelle può causare gravi danni al sistema nervoso centrale, ai reni, ai polmoni e al sistema riproduttivo), abbigliamento, accessori, prodotti elettronici (come smartphone a rischio potenziale di incendio). "Un’indagine di Kpgm poi ha chiarito che il made in Italy è il terzo marchio più conosciuto al mondo dopo Coca-cola e Visa – conclude Pierangelo Sala di Federmoda –, dobbiamo fare in modo che non ne venga minato il prestigio".