
Nel progetto di Pedemontana è previsto il rifacimento da zero dei sovrappassi. Al momento però la competenza è di via Grigna, che deve garantire la messa in sicurezza.
Finché non sarà completata la trasformazione in autostrada, la Milano-Meda continuerà ad essere utilizzata da migliaia di pendolari e quindi dovrà essere tenuta in condizioni di sicurezza secondo le normative in vigore. Questo spetta, per la tratta da Lentate sul Seveso a Cesano Maderno destinata a diventare Autostrada Pedemontana, con relativo pedaggio, alla Provincia di Monza e Brianza. Che quindi deve impegnarsi economicamente a garantire la transitabilità in sicurezza di una strada destinata ad essere completamente rifatta.
Anzi, in realtà avrebbe dovuto essere rifatta (e trasformata in autostrada) già quasi 10 anni fa. Per quanto ancora? In Provincia non lo sanno con certezza: "Al momento Pedemontana non ci ha comunicato l’avvio di cantieri nel tratto in questione, ma solo opere di bonifica e sminamento in alcuni tratti ai margini della strada", spiegano dagli uffici di via Grigna a Monza. Quanto alle manutenzioni, sempre dalla sede della Provincia di Monza e Brianza si precisa: "Il servizio strade non ha appalti specifici di manutenzione sulla tratta B2 di futura cessione, ma solo eventuali ripristini del manto dovuti ad avverse condizioni meteorologiche (freddo, gelo, pioggia)".
Capitolo a parte è quello riguardante i ponti che attraversano la Milano Meda e che, per forza di cose, con il passaggio di Pedemontana, andranno abbattuti (anzi avrebbero dovuto esserlo da tempo). Finché restano in piedi, considerando che si tratta di manufatti con più di 50 anni di vita, devono essere costantemente monitorati e certificati, con ulteriori costi. "Per quanto riguarda i ponti, abbiamo assicurato, sino a giugno 2025, le ispezioni ordinarie sui ponti SP35-P12 (cavalcavia Manzoni, Binzago) e SP35-P26 (cavalcavia Tre Venezie, Meda), oltre che i monitoraggi strumentali continui (rispettivamente dinamico e statico) su tali due manufatti, allo scopo di attribuire efficacia ai due certificati di idoneità statica emessi ad agosto 2024 ed aventi validità estesa sino al 30 giugno 2025", spiegano dalla Provincia, presumendo (e probabilmente anche augurandosi) che poi la palla passi a Pedemontana, insieme con i relativi costi. "Entro tale data – prosegue infatti la nota della Provincia – si presume che Apl abbia acquisito il segmento di SP ex SS n. 35 destinato ad essere riqualificato/potenziato in nuova tratta B2, proseguendo così in autonomia con le attività manutentive e di controllo tese ad accompagnare le opere sino alla prevista demolizione". Spendere soldi per opere destinate all’abbattimento comincia a diventare un problema per la Provincia, viste le risorse sempre più limitate. "Saranno inoltre previsti, nei prossimi mesi, lungo le viabilità superiori di alcuni ponti destinati ad essere abbattuti, lavori di asfaltatura e di posa di profili redirettivi bordo ponte, in modo da garantire, sino al momento della demolizione, condizioni di sicurezza circa l’ordinario transito e rispetto a possibili veicoli in svio. Tale soluzione di compromesso è tale da garantire una sicura fruizione di tali ponti, contenendo al contempo le ingenti spese che si dovrebbero invece sostenere per la sostituzione delle barriere di sicurezza su manufatti destinati ad essere abbattuti entro poco tempo".