
La Knorr di Arcore
Arcore (Monza), 2 luglio 2014 - Resta alta la tensione alla Knorr Bremse di Arcore. L’azienda ha confermato la sforbiciata a posti di lavoro (97 di 203) e linee di produzione (24 di 53) nella fabbrica di freni di via Polini. I sindacati dal canto loro respingono un piano che definiscono «devastante», dicono no agli esuberi e contrappongono i contratti di solidarietà. La Fiom e i delegati della Rsu lo hanno ripetuto nell’incontro di ieri, nella sede di via Polini, ai dirigenti e ai consulenti della multinazionale tedesca che produce sistemi freni per treni e veicoli commerciali su strada. Il problema è che la Casa di Monaco di Baviera non ritiene più conveniente fare in Brianza alcune parti dei suoi freni per i camion. Vuole portare 24 linee di prodotti in Ungheria per ridurre i costi fissi e aumentare il rendimento. «Ieri abbiamo ragionato proprio su catene di montaggio, persone occupate e volumi di produzione - spiega Matteo Moretti, sindacalista della Fiom -. Abbiamo dimostrato che alcune linee vanno mantenute per un discorso solo di tipo industriale. Giovedì proseguiremo l’analisi tecnica». Il sindacato, forte dell’adesione allo sciopero di venerdì scorso, già ieri è tornato alla carica per ottenere la modifica del piano di ristrutturazione. «Se proprio vogliono trasferire in Ungheria le 24 catene di montaggio - ragiona la Fiom - le sostituiscano con altre produzioni. Investano su Arcore da sempre considerata una fabbrica modello».
L’azienda però considera irrinunciabile l’obiettivo dei 107 occupati (adesso ce ne sono 203 tra diretti e indiretti). Ragione per cui ha messo nella lista degli esuberi 97 operai. «Una richiesta irricevibile - manda a dire Moretti - C’è bisogno di altro: di un piano industriale che dia prospettiva e di ammortizzatori sociali che mantengano l’occupazione». Tradotto: nessun licenziamento ma cassa integrazione e contratti di solidarietà. Mobilità solo per le persone (10) che potranno andare in pensione: «Si può anche parlare di incentivi economici per dimissioni volontarie», spiega Moretti.
Dopo lo sciopero e i picchetti di 4 giorni fa in via Poletti, dietro l’ex Gilera, i lavoratori preparano nuove iniziative di lotta, magari già per giovedì 10 luglio, quando le parti sono state convocate al ministero del Lavoro. Le distanze al momento sono siderali. Knorr Bremse in una nota ha spiegato le ragioni della pesante cura dimagrante. Sarebbe stata imposta da un mercato, quello dei camion pesanti, che ha visto calare la produzione in Europa da 600 mila (livello 2008) a 400mila automezzi. Per la multinazionale non è conveniente fabbricare, nelle condizioni attuali, alcuni componenti a causa dei costi di produzione elevati rispetto alla concorrenza e ad una politica aggressiva dei prezzi di vendita da parte dell’industria fuori dall’europea. Nasce in questo contesto la riorganizzazione del Gruppo che investe anche la fabbrica di Arcore, specializzata nella progettazione e fabbricazione di parti di sistemi frenanti per camion: valvole, pedaliere, manopole di freni a mano.