
Istituti comprensivi a rischio. Il Comune difende l’autonomia
La Giunta comunale ha approvato ieri la delibera per il nuovo dimensionamento scolastico delle scuole del primo ciclo di istruzione (Istituti comprensivi che riuniscono infanzia, primaria e scuola media) della città per l’anno 20242025. Chiede a Regione e Ufficio scolastico regionale di mantenere i 9 Istituti comprensivi della città. La proposta, che sarà inviata alla Provincia e agli organi deputati alla scelta definitiva (Usr) è finalizzata a preservare l’autonomia scolastica dell’Istituto San Fruttuoso, che con i suoi 584 alunni risulta di poco sottodimensionato rispetto ai criteri minimi ammessi dal Ministero per l’autonomia scolastica, che prevedono almeno 600 iscritti.
Ciò a fronte degli altri 8 Istituti comprensivi, che presentano una media di circa 900 studenti iscritti ciascuna. L’intenzione del Ministero è sostanzialmente quella di risparmiare su stipendi, oneri e contributi di presidi e dirigenti amministrativi (preside più Dsga costano allo Stato un totale di 150mila euro all’anno). La scelta del Comune è proporre di non rinunciare ai 9 istituti comprensivi, effettuando un aggiustamento tra Istituto comprensivo Don Milani e San Fruttuoso: l’ipotesi in campo è di trasferire la responsabilità della Scuola Tacoli di via Vittor Pisani dall’Istituto Don Milani all’Istituto San Fruttuoso. Così il Don Milani, con un plesso in meno, avrebbe 791 alunni e l’Ic San Fruttuoso 766, rientrando nei parametri per il riconoscimento dell’autonomia scolastica. Per le famiglie non cambia nulla: potranno sempre iscrivere i figli nella scuola che preferiscono. Se invece l’Ic San Fruttuoso andasse a sparire, per cancellarne la dirigenza, gli istituti Don Milani e Anna Frank (che si spartirebbero la gestione delle scuole dell’istituto cancellato) avrebbero la responsabilità di 1.100-1.250 studenti, una situazione complessa da gestire tra docenti, collaboratori, insegnanti di sostegno, bisogni speciali. "Se la proposta sarà accolta il quartiere San Fruttuoso continuerebbe a godere della permanenza di un Istituto comprensivo costituito con l’intenzione di salvaguardare la specificità del territorio – spiega il sindaco Paolo Pilotto – e per valorizzare le esperienze consolidate, assicurando l’unitarietà del presidio scolastico e la continuità dei percorsi educativi e scolastici. Tentiamo questa forma di salvataggio, consapevoli dell’importanza di salvaguardare gli istituti comprensivi in una città come Monza, che vanta un’offerta formativa di rilievo". Nella stessa situazione l’Ic di Vedano al Lambro. Entro lunedì i Comuni dovevano deliberare, sentite le scuole. Entro il 17 novembre la Provincia raccoglie i pareri e li trasmette alla Regione, che li riceve e formula l’atto di indirizzo entro il 30 novembre.