
Irlandesi di Monza. La danza è una festa sui passi dei Celti
Il cielo d’Irlanda sopra Monza. E la musica celtica a fare da colonna sonora alle danze che qui, nel capoluogo della Brianza, si ballano da oltre 30 anni. Da Monza Umberto Crespi è partito con la Gens D’Ys, accademia di danze irlandesi che ora ha 30 sedi e 650 allievi in tutta Italia. Ballerini di ogni età: la più piccola ha 5 anni, il veteranno è a quota 81. La maggior parte sono adulti, spesso anche professionisti, avvocati, ingegneri e architetti, ma anche commesse e insegnanti, tutti accomunati dalla passione per l’Irlanda, la storia celtica e nordica. Pure a Palermo. È una cultura popolata di archeologia e raccontata ad alcuni decenni dai romanzi fantasy, prima fra tutti la saga de “Il signore degli anelli“ di Tolkien con i suoi paesaggi epici e affascinanti. Seppur girato in Nuova Zelanda, evoca i paesaggi della terra del trifoglio e di San Patrizio. La scuola si avvale di 32 insegnanti in tutta Italia, di cui tre a Monza. Sono ancora pochi gli adolescenti che si accostano a questa disciplina, meno considerata dai giovanissimi, rispetto a danza classica modern e hip- hop. Anche se lo scorso anno è stata sdoganata da Roberto Bolle nel suo spettacolo di inizio d’anno. Se le étoile fanno notare che "la danza è una" con tutte le sue varianti, il gioco è fatto. In realtà, come spiega Crespi, "le danze irlandesi sono una disciplina sportiva, con tanto di campionati mondiali a cui il circuito Gens D’Ys ha portato anche tre dei suoi migliori ballerini, da Milano, Bologna e Busto Arsizio".
"In Brianza le classi sono ancora a maggioranza femminile – continua –, su una trentina di allievi i due terzi sono donne. Ci auguriamo che possa aumentare anche la componente maschile, ma la sede di Monza è ancora una delle sedi più equilibrate. Abbiamo poi anche corsi specifici per i bambini, che si divertono e sviluppano musicalità e ritmicità". Pur avendo una connotazione geografica precisa, sviluppatasi in Irlanda, non si tratta di una danza di carattere, ma ha elementi diversi e nel tempo si è andata connotando come disciplina sportiva. È diventata famosa con i due musical “Lord of the dance“, “River dance“ e con i celeberrimi inserti in “Titanic“ nella sequenza dedicata alla serata in terza classe. Gens D’Ys ha anche una sezione spettacolo, formata da maestri e amatori esperti, che organizza una tournée estiva con esibizioni ai festival di Trieste, Aosta, Guidonia, Montelago (nelle Marche), Bagnatica. L’animazione con danze irlandesi sta prendendo piede anche per i matrimoni a cui segue una festa danzata. "Attira particolarmente la precisione dei movimenti – spiega Crespi –, con movimenti ritmici che risuonano sul pavimento, grazie a pesanti scarpe con i tacchi (da cui è nato il tip-tap). La musica stessa stimola gioia e voglia di muoversi. Le danze richiamano le radici d’Europa, per molti sentite ancora oggi. Le musiche tratte da “Il signore degli anelli“, quelle di Enia e di Loren Mac Kennith risvegliano le radici ancestrali, ma soprattutto la voglia di far festa". Si creano ensemble di grandi dimensioni a cui poi si aggiungono i solisti. I ritmi celtici sono arrivati in Italia con i Cranberries, con la voce di Dolores O’Riordan, cantautrice e musicista irlandese scomparsa nel 2018, ma anche con BardoMagno, il progetto musicale del gruppo “Feudalesimo e Libertà“. Si tratta comunque di uno stile al passo con i tempi, in continua evoluzione e contaminazione.
C.B.