MONICA GUZZI
Cronaca

Intelligente e autonoma A Monza l’auto del futuro

Presentata in Villa Reale agli Stati generali dell’innovazione della Regione. Nel pool di progettazione, ingegneri meccanici e informatici e pure un filosofo

di Monica Guzzi

Nei vialetti della Villa Reale sfila la prima auto a guida autonoma, senza conducente, mentre dentro, nel salone delle feste degli Asburgo e dei Savoia, tre giovani ricercatrici raccontano per quali motivi abbiano deciso di scommettere sul loro territorio anziché fuggire all’estero.

Sono le immagini più belle degli Stati generali della Ricerca e dell’Innovazione di Regione Lombardia, dove, per la prima volta fuori dai palazzi milanesi, il mondo dell’università e dell’impresa si è confrontato con le istituzioni sul futuro del patrimonio più importante di un Paese: i suoi cervelli. Ad ascoltare i protagonisti, anche la ministra dell’Università e Ricerca Maria Cristina Messa e il governatore della Lombardia Attilio Fontana.

L’auto a guida autonoma nasce dal progetto Teinvein (tecnologie innovative per i veicoli intelligenti) realizzato da un pool di imprese guidato da ST Microelectronics Srl (Agrate), Politecnico di Milano e Università degli Studi di Milano-Bicocca. Il tutto è finanziato da Regione Lombardia con 7,6 milioni di euro su un investimento complessivo di 13,9. "L’idea della partnership - spiega Federico Cheli, docente di Dinamica e Controllo dei sistemi meccanici al Politecnico di Milano, che ha sviluppato il progetto - è nata dall’interazione proficua tra dipartimenti. Abbiamo iniziato dapprima a progettare, poi simulare il veicolo al calcolatore e infine a montarlo e a sperimentarne la guida nel circuito dell’autodromo di Monza, ora stiamo andando avanti nello sviluppo di nuove logiche. Quest’auto è pensata in particolare per i soggetti disabili che ne sfruttano i sistemi di guida autonoma e poi la teleguida può trovare diverse applicazioni come, ad esempio, i centri di controllo del car sharing al fine del recupero delle auto".

Lo scheletro è quello della Zhidou D2 City, un veicolo che girava a Milano col car sharing, via via trasformato impiantando sensori sul tetto, telecamere davanti, due gps all’interno , telecamere ancorate ai lati e radar. "Il cervello è nel baule", rivelano i giovani ricercatori del Politecnico. E fra gli ingegneri c’è anche un ricercatore di filosofia, entrato nel team per approfondire i contraccolpi etici dell’utilizzo delle macchine intelligenti.

Un’occasione per annunciare il raddoppio delle risorse sulla ricerca. "Per quanto riguarda il Fondo europeo di sviluppo regionale - annuncia l’assessore regionale all’Università, Ricerca e Innovazione Fabrizio Sala - abbiamo previsto di dedicare un totale di 2 miliardi per il periodo 2021-2027. Questo significa che le risorse rispetto allo scorso ciclo di programmazione 2014-2020 in cui erano 970 milioni di euro, oggi sono più che raddoppiate". E uno spunto di riflessione sull’innovazione come leva di ripresa e sviluppo anche del made in Brianza. "Se gli ultimi dati forniti dall’Osservatorio di Assolombarda ci confermano che Monza e la Brianza hanno patito un drastico calo di produzione e di export durante la pandemia, altrettanto hanno dimostrato di avere saputo riprendersi con estrema facilità e velocità grazie alla forte proiezione sui mercati internazionali", ha sottolineato il sindaco di Monza Dario Allevi aprendo i lavori. La sfida è iniziata.